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1/10/2013
Le aziende di famiglia possono essere un buon investimento?
A questa domanda da una risposta Charles Anniss, gesture del fondo M&G European Smaller Companies
Alla fine di agosto, Pernod Ricard, il secondo produttore al mondo di bevande alcoliche, ha fatto due importanti annunci.
Il primo annuncio riguardava il ceo Pierre Pringuet che era riuscito nell’impresa di conseguire i migliori profitti dal 2008 –aumentati del 9% su base annua - grazie all’espansione delle attività sui mercati asiatici.
La seconda notizia era che nel 2015 Alexandre Ricard, il nipote del fondatore della società, avrebbe preso le redini della società al ritiro di Pringuet, manager esterno alla famiglia. Resta da vedere se questa decisione sarà positiva per la società, nel frattempo però si fa strada un quesito importante: possono il valore per gli azionisti e il valore per la famiglia andare di pari passo?
M&G crede fermamente che questo sia possibile, e che ci siano eccellenti opportunità di investimento nell’universo delle aziende di famiglia.
Secondo la Commissione Europea, queste aziende costituiscono più del 60% delle aziende europee quotate e non; per Charles Anniss si tratta di identificare quelle aziende in grado di aumentare il proprio valore fondamentale nel tempo, e di portare, di conseguenza, valore agli azionisti.
Disavventure di famiglia
Un luogo comune riguardo alle aziende di famiglia quotate è che gli investitori che aderiscono come azionisti di minoranza lo fanno a loro rischio e pericolo. C’è spesso la percezione che questo tipo di società siano mal gestite, lente nell’innovare, tendenti a lotte interne e nepotismi, e indifferenti al principio della creazione di valore per gli azionisti.
In effetti, alcune aziende di famiglia sembrano esistere semplicemente per consentire la costruzione di imperi finanziari personali, con scarsissima attenzione prestata alle altre parti in causa e poca cura delle pratiche di corporate governance. Nella migliore delle ipotesi il risultato di questo approccio possono essere decisioni strategiche discutibili e bassi rendimenti per gli azionisti. Nella peggiore delle ipotesi ci può essere una distruzione di valore istituzionalizzata e continua, frodi o addirittura la bancarotta.
Tuttavia, attribuire gli stessi difetti a tutte le aziende famigliari è sbagliato, ed evitare in blocco questa tipologia di società significherebbe ignorare il gran numero dei potenziali fattori positivi che portano con loro.
Infatti, stando al report di Credit Suisse, il cashflow prodotto dalle attività famigliari nel tempo è decisamente superiore rispetto alla media di settore delle aziende quotate. Questo a sua volta porta a una migliore performance del prezzo azionario: negli ultimi cinque anni l’Indice Credit Suisse Family Business ha sovraperformato il mercato dell’8%.
Per Charles Anniss il punto cruciale è identificare le compagnie giuste i cui valori di famiglia siano compatibili ai principi di investimento societari. Quando troviamo questa coincidenza di valori, crediamo che queste aziende ben gestite siano diverse dalle altre società quotate e non famigliari, in un numero di modi che aggiungono chiaramente valore.
L’approccio di lungo termine
Le società di famiglia di successo tendono ad avere un approccio strategico di più lungo termine, spesso pianificando periodi di cinque/dieci anni, e la loro più stabile base di investitori aiuta a facilitare questo approccio. Tipicamente, il management rimane in carica per una media di tempo più lunga, ed è generalmente meno influenzato dalle richieste di breve termine e dai capricci degli investitori istituzionali. Questo significa che c’è una minore probabilità che si prendano decisioni drastiche nei periodi ciclici di ribasso, poiché sono molto meno propense ad eseguire licenziamenti per esubero.
Questo tipo di politica può essere positivo per i rendimenti societari se considerati in un’ottica di lungo termine.
Approccio conservativo agli investimenti
Le aziende di famiglia spesso detengono uno spirito imprenditoriale, dove i manager sono abituati a gestire in modo rigoroso e preferiscono non essere troppo dipendenti dalle banche.
Per quanto riguarda il bilancio, tendono a essere correttamente conservative: se la compagnia fallisce, una bella porzione della ricchezza famigliare se ne va con lei.
Le aziende famigliari di successo riescono a evitare gli eccessi di altre società quotate semplicemente ripetendo il mantra: “Spendere il denaro della società è come spendere quello in tasca nostra”. Certamente, a volte anche business familiari di successo possono perdersi per strada.
Prendiamo in considerazione Duerr, l’azienda tedesca leader mondiale nei sistemi di verniciatura per il settore automotive, ed era una posizione del nostro fondo M&G European Smaller Companies. La società visse un periodo di instabilità a metà degli anni Duemila, poiché alcune delle sue linee prodotto erano in perdita. Invece di essere all’avanguardia nel suo settore, il suo portafoglio prodotti iniziava a essere diluito, e mancava l’attenzione nella spesa in R&S e non si concentrava sui servizi di aftermarket.
Fortunatamente la società comprese che era arrivato il momento di unire all’iniziativa imprenditoriale conservativa un management professionale esterno alla famiglia. La famiglia assunse un nuovo ceo e un nuovo cfo, entrambi strumentali per trasformare l’azienda.
La società ridusse l’intensità di capitale, investì in sistemi e processi IT, azioni che facilitarono una migliore operatività del capitale, e mantenne i metodi ingegneristici ad alto valore aggiunto. Da allora c’è stato un significativo aumento dei ritorni sul capitale e della profittabilità derivante dai servizi di aftermarket. Ciò che ha consentito la trasformazione della società è stato il nuovo management, la base stabile di investitori e la cultura di base dell’azienda.
Il DNA della società
La cultura delle aziende famigliari di successo è quindi spesso caratterizzata da una serie di fattori: l’incoraggiamento allo sviluppo nel lungo termine, la longevità della direzione strategica, operare l’efficienza delle operazioni, e l’attenzione a evitare di forzare eccessivamente il bilancio. Questa cultura può conservare qualcosa dei valori e delle caratteristiche della famiglia fondatrice, e quando un tale ambiente sia stato creato, tende ad essere profondamente radicato nel DNA dell’organizzazione. Questo può essere un elemento di forza se la società lo riesce a combinare con un team manageriale professionale che intraprende le azioni giuste per creare valore agli azionisti: tale combinazione è molto difficile da replicare.
Mentre rimane da vedere come Alexandre Ricard guiderà la sua azienda, M&G crede che, laddove un’azienda di famiglia sia gestita in un’ottica shareholder friendly da un management che fa crescere il suo valore fondamentale, questo possa costituire un vantaggio competitivo per un considerevole periodo di tempo. Identificando tali aziende, è possibile che gli investitori siano ben posizionati per raccogliere i profitti di lungo termine che questo tipo di aziende sono in grado di conseguire.
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