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Patrimoni: è fuga da borsa e gestito

12/13/2012 | Roberto Abate

Diminuiscono le attività detenute in azioni e fondi comuni secondo Bankitalia. La ricchezza totale è calata dello 0,5% nel primo semestre del 2012


Alla fine del 2011 la ricchezza netta delle famiglie italiane era pari a circa 8.619 miliardi di euro, corrispondenti a poco più di 140 mila euro pro capite e 350 mila euro in media per famiglia. E' questa la fotografia che emerge dall'ultimo rapporto di Bankitalia sulla ricchezza delle famiglie italiane che segnala nel primo semestre del 2012 un calo della ricchezza netta della famiglie italiane dello 0,5% per cento in termini nominali rispetto alla fine dello scorso dicembre.

La distribuzione della ricchezza in Italia è caratterizzata da un elevato grado di concentrazione: molte famiglie detengono il 9,4% della ricchezza totale, mentre poche famiglie, pari al 10% più ricco, deteneva il 45,9% della ricchezza complessiva e aumentano quelle con una ricchezza netta negativa, che alla fine del 2010 erano pari al 2,8%. Le attività reali rappresentavano il 62,8% del totale delle attività, le attività finanziarie il 37,2%. Le passività finanziarie, pari a 900 miliardi di euro, rappresentavano il 9,5 per cento delle attività complessive. 

 
La ricchezza abitativa detenuta dalle famiglie italiane a fine 2011 era stimata poco più di 5.000 miliardi di euro. Questo valore è aumentato dell’1,3% rispetto alla fine del 2010, riducendosi dell’1,4% in termini reali. Rispetto agli oltre 3.500 miliardi di euro che alla fine del 2011 costituivano le attività finanziarie detenute dalle famiglie ammontavano, quasi il 42% era rappresentato da obbligazioni private, titoli esteri, prestiti alle cooperative, azioni e altre partecipazioni e quote di fondi comuni di investimento. Il contante, i depositi bancari e il risparmio postale rappresentavano, invece, quasi il 31% del complesso delle attività finanziarie mentre la quota investita direttamente dalle famiglie in titoli pubblici italiani era pari al 5,2%. Le riserve tecniche di assicurazione, che rappresentano le somme accantonate dalle assicurazioni e dai fondi pensione per future prestazioni in favore delle famiglie, ammontavano al 19,2 per cento del totale delle attività finanziarie.

In particolare, si segnala la fuga dal settore azionario: "la quota di ricchezza detenuta in azioni e partecipazioni (circa 500 miliardi di euro, pari al 14%) si è ridotta dalla fine del 2010 di 3 punti percentuali" e questo "esclusivamente a causa della riduzione della quota di titoli italiani" che "nel 2000 ammontava a circa un quarto delle attività finanziarie totali". Allo stesso modo è lievemente diminuita anche la ricchezza detenuta dalle famiglie italiane in fondi comuni d'investimento.

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