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La crisi finanziaria festeggia i cinque anni

10/22/2012 | Redazione Advisor

E oggi a che punto siamo nel risolverla? A chiederselo è Richard Woolnough, gestore del fondo M&G Optimal Income.


Il mese di ottobre è ricco di annoversari. Il 9 ottobre 2007 l'S&P 500 ha segnato il massimo di 1.565 punti, mentre il 10 ottobre, l’Indice americano ha chiuso a quota 1.441. E il 19 ottobre del 1987 si è festeggiato il venticinquesimo del Lunedì nero.

Ma a cinque anni dall’inizio della crisi finanziaria, a che punto siamo nel risolverla? Se l'è chiesto Richard Woolnough, gestore del fondo M&G Optimal Income, che evidenzia come dagli Usa arrivino delle buone notizie: "I miglioramenti che abbiamo notato di recente sono un importante segnale di uscita da questa crisi. L’economia americana sembra muoversi nella giusta direzione e il suo sistema finanziario appare di nuovo solido, nonostante un tasso di disoccupazione ostinatamente elevato. L’azione del governo, che ha varato misure di sostegno come l’acquisizione di partecipazioni in alcune banche e deciso di non intervenire in alcune situazioni dolorose – come il fallimento di Lehman Brothers o attuando pignoramenti immobiliari – ha avuto sostanzialmente successo".

 

Diverse le prospettive se ci si rivolge al mercato europeo. "In Inghilterra l’economia e il mercato creditizio non hanno ancora recuperato un pieno stato di salute e il governo continua a detenere partecipazioni residue in alcune delle maggiori banche. I problemi che affliggevano il Paese cinque anni fa sono ancora presenti, seppure in forma meno grave" e sul fronte dell'UE, il gestore sottolinea: "L’Europa, il terzo sistema finanziario più importante del mondo occidentale, deve affrontare problemi tutti suoi. A cinque anni dal picco della crisi abbiamo vissuto questa strana situazione in cui il corteo di auto del Cancelliere tedesco Angela Merkel, volata ad Atene per cercare di risolvere la questione dei continui aiuti alla Grecia, attraversava una città affollata di manifestanti non autorizzati. Abbiamo scritto molte volte della discutibile sostenibilità di una moneta unica tenuta in piedi da motivazioni politiche, e l’accesso ai finanziamenti per gli Stati, i cittadini e le imprese rimane difficile in molte parti di questo apparato.

 

"Siamo convinti che il sistema finanziario complessivo sia dunque da migliorare con una combinazione sia di interventi governativi sia privati. Su questo fronte, gli Stati Uniti hanno aperto la via e l’Inghilterra li segue a distanza, si spera con risultati positivi. Tuttavia, in Europa i problemi sono esacerbati dal regime della moneta unica, in cui la necessità di un intervento politico è relativamente più grande che l’esigenza di cambiamenti nel settore privato" conclude l'esperto. 

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