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ETF: un settore concentrato per flussi e patrimonio

12/14/2023 | Marcella Persola

Secondo Detlef Glow, responsabile della ricerca Lipper EMEA di LSEG, il settore europeo degli ETF registrerà almeno il secondo miglior anno della storia


Il settore europeo degli ETF ha registrato una buona raccolta nel corso del mese di novembre 2023, secondo quando condiviso dalla ricerca di LSEG Lipper. Nonostante il contesto di mercato sempre più instabile, alcune classi di attività hanno mostrato risultati positivi mentre altre hanno avuto un andamento negativo. Il sentiment del mercato è stato ulteriormente guidato dalle speranze che le banche centrali, in particolare la Federal Reserve, possano aver raggiunto l'ultima fase di rialzi.

 

Alcuni investitori - come evidenziano gli esperti della società - si aspettavano che ci fosse spazio per una riduzione dei tassi di interesse già all'inizio del prossimo anno, il che potrebbe riflettersi nella stima dei flussi in entrata negli ETF obbligazionari. Tuttavia, queste stime sono sotto esame, poiché le banche centrali non stanno dimostrando questa intenzione. Ciò potrebbe significare che i previsti tagli dei tassi attesi potrebbero iniziare più tardi di quanto gli investitori si aspettino.

 

Inoltre, restano alcune preoccupazioni sul fronte delle tensioni geopolitiche e della continua normalizzazione delle catene di approvvigionamento, nonché la continua possibilità di una recessione negli Stati Uniti e in altre grandi economie. Questi timori sono stati alimentati dalle curve dei rendimenti invertite a lungo termine, che sono considerate un indicatore precoce di una possibile recessione. La normalizzazione delle curve potrebbe essere un'altra sfida a breve termine per i mercati obbligazionari.

 

L'andamento dei mercati sottostanti ha portato, in combinazione con la stima della raccolta netta, a un aumento delle attività in gestione (passate da 1.414,4 miliardi di euro al 31 ottobre 2023 a 1.501,5 miliardi di euro a fine novembre). A uno sguardo più attento l'aumento delle masse in gestione di 87,1 miliardi di euro nell'undicesimo mese dall'anno è stato trainato dalla performance dei mercati sottostanti (+69,3 miliardi di euro), mentre la stima della raccolta netta ha contribuito (+17,8 miliardi di euro) all'aumento delle attività in gestione.

 

Per quanto riguarda la struttura complessiva dell'industria europea degli ETF, non sorprende che i fondi azionari (1.078,1 miliardi di euro) detengano la maggior parte degli asset, seguiti dai fondi obbligazionari (359,3 miliardi di euro), dai prodotti sulle materie prime (33,1 miliardi di euro), dai prodotti del mercato monetario (22,3 miliardi di euro), prodotti alternativi (5,1 miliardi di euro) e fondi misti (3,6 miliardi di euro).

 

L'industria europea degli ETF ha registrato una raccolta netta stimata (+17,8 miliardi di euro) e questi flussi sono stati di gran lunga superiori alla media dei 12 mesi (12,0 miliardi di euro). Gli afflussi nel settore europeo degli ETF sono stati trainati dagli ETF azionari (+11,9 miliardi di euro), seguiti dagli ETF obbligazionari (+5,3 miliardi di euro) da quelli del mercato monetario (+1,4 miliardi di euro). Dall'altra parte della classifica, gli ETF alternativi (-0,1 miliardi di euro) e gli ETF sulle materie prime (-0,7 miliardi di euro) hanno registrato deflussi per novembre 2023.

 

Alla fine di novembre 2023, il mercato europeo degli ETF era suddiviso in 168 diversi gruppi di pari. I più alti patrimoni in gestione a fine novembre erano detenuti dai fondi classificati come Equity U.S. (347,9 miliardi di euro), seguiti dagli Equity Global (236,2 miliardi di euro), Equity Europe (72,2 miliardi di euro), Equity Emerging Markets Global (68,6 miliardi di euro) e Equity Eurozone (51,8 miliardi di euro). Questi numeri dimostrano che il segmento europeo degli ETF è altamente concentrato anche per quanto riguarda i flussi di fondi per settore. 

Un'analisi più approfondita delle attività gestite dai promotori nel settore europeo degli ETF ha mostrato un'elevata concentrazione, con solo 25 dei 55 promotori europei che detengono attività pari o superiori a 1 miliardo di euro.

 

Il più grande promotore di ETF in Europa - iShares (681,1 miliardi di euro) - rappresenta il 45,36% del patrimonio complessivo in gestione, superando di gran lunga il secondo promotore - Amundi ETF (206,1 miliardi di euro) - e il terzo promotore - Xtrackers (153,7 miliardi di euro).

 

Anche guardando alla raccolta iShares è stato il promotore di ETF più venduto in Europa nel mese di novembre (+8,6 miliardi di euro), seguito da Amundi ETF (+2,1 miliardi di euro) e Vanguard (+1,8 miliardi di euro). L'ETF top è stato invece iShares Core Bond UCITS ETF EUR D, che ha registrato una raccolta netta stimata di 2,4 miliardi di euro.

 

Detlef Glow, responsabile della ricerca Lipper EMEA di LSEG, commenta: "Novembre 2023 è stato un altro mese con forti afflussi negli ETF. Complessivamente, gli afflussi per l'anno in corso sembrano indicare che il settore europeo degli ETF registrerà almeno il secondo miglior anno della storia, ma c'è anche una piccola possibilità di assistere all'anno con i più alti afflussi negli ETF della storia. Il successo degli ETF non si riflette sull'intero settore dei fondi, in quanto i fondi comuni gestiti attivamente registrano elevati deflussi, e il divario è destinato ad aumentare ulteriormente."

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