Tempo di lettura: 2min
2/22/2023 | Daniele Barzaghi
Il mercato italiano degli Etf vale 115 miliardi di euro (1,03 miliardi di raccolta 2022) e conta oggi 1.440 prodotti tra fondi aperti, Sicav, Ucits, indicizzati, smart beta o attivi.
Una presenza che va a concorrere agli oltre 1.330 miliardi gestiti in Europa (con 2.937 Etf); un dato in crescita rispetto ai pur ancora irraggiungibili 6.500 miliardi di dollari (6.115 miliardi di euro, con 3.092 Etf) del mercato Usa.
“La grande differenza tra il mercato italiano ed europeo da un lato e quello statunitense dall’altro è il peso diverso degli investitori retail” spiega Demis Todeschini, Senior Sales Specialist per l’Italia di Franklin Templeton Investments, che ha offerto un’analisi del comparto in occasione del quinto anno di presenza in Italia dell’offerta Etf della casa di gestione americana.
“Negli Stati Uniti il 50% della distribuzione degli Exchange Traded Fund proviene da clientela retail” aggiunge lo specialista. “In Europa e Italia pesa soltanto per il 20% delle vendite. Il mercato pertanto è tutt’altro che saturo e vi sono ampi spazi di espansione” si unisce Caroline Baron, responsabile della distribuzione Emea di questa categoria di prodotti per Franklin Templeton. “E noi puntiamo in pochi anni a diventare uno dei primi 10 produttori in Europa”.
“In Italia poi la distribuzione alla clientela individuale, non istituzionale, è già maggiore della media europea” prosegue Todeschini “Forse perché nel nostro Paese ci sono più investitori abituati a comprare direttamente azioni e vedono gli Etf come diretta estensione”. In fondo gli Etf sono un ibrido: sono fondi comuni ma quotati in Borsa. “È stato fondamentale il successo dell’industria degli indici negli ultimi 30 anni”.
Gli Etf rappresentano oggi il 10% del mercato italiano dei fondi di investimento e il tema della responsabilità Esg ha accelerato la diffusione: dei 1.440 prodotti oggi commercializzati ben 484 sono attenti agli aspetti ambientali, sociali e di governance, con un raddoppio delle masse gestite nel biennio 2020-2022 (da 12 a 23 miliardi di euro).
“In termini di sottostanti il mercato resta dominato dai prodotti equity, ma gli Etf obbligazionari non sono trascurabili contando oggi 421 soluzioni, per un totale di 39,54 miliardi di euro di masse” ha concluso Todeschini, ribadendo l’importanza della crescita dei volumi del comparto per infondere sicurezza nei nuovi investitori.
Non è mancata una domanda sull'eventuale divieto agli incentivi, oggi al centro del dibattito interno all’industria del risparmio gestito europeo. “Ovviamente il settore si adeguerà alle future normative europee” segnala Caroline Baron. “Non è però scontato che sia un vantaggio per l’industria dei replicanti. Lo smantellamento delle tradizionali catene distributive europee rischia di privare la clientela di un utile strumento di alfabetizzazione finanziaria e la nostra industria, caratterizzata da prodotti innovativi, ha necessità di un incremento del livello di educazione agli investimenti oggi presente tra i cittadini”.
Accedi a funzionalità esclusive e migliora la tua esperienza di navigazione
Abbonati a prezzi speciali. La rivista sul tuo desk in ufficio
Scopri le categorie