Investire responsabilmente nelle materie prime agricole, forestali e marine, per scongiurare il rischio di ritrovarci, tra meno di 40 anni, a fronteggiare una situazione di insufficienza di commodities, a cominciare da quelle alimentari.
 

È questo l’obiettivo del progetto “2050 Criteria - Guida all’investimento sostenibile in agricoltura, foreste e pesca” (PDF allegato a questa notizia), lanciato il 25 settembre a Singapore dal WWF.

 

I destinatari del messaggio sono banche, investitori e analisti, incoraggiati a scegliere la sostenibilità in dieci settori, le cosiddette soft commodities: acquacoltura, carne, bioenergie, cotone, prodotti lattiero-caseari, olio di palma, soia, zucchero, legname e carta, pesca, altre.
 
La crescita della popolazione globale e quindi dei consumi, il cambiamento delle abitudini alimentari di molte popolazioni e il cambiamento climatico sono tra le cause principali della volatilità che si è verificata negli ultimi anni sui mercati delle commodities, delle tensioni sui prezzi, della scarsità crescente di risorse e delle difficoltà di approvvigionamento di materie prime.

Adottare criteri di responsabilità nell’investimento in materie prime consentirebbe alle istituzioni finanziarie di migliorare le loro prestazioni e la gestione del rischio, e nello stesso tempo di contribuire alla sostenibilità economica e ambientale di quelle attività.
 
La sicurezza alimentare, sottolinea la storica associazione ambientalista, e le sue conseguenze sociali, ambientali ed economiche, sono la sfida del 21 ° secolo.

“2050 Criteria fornisce uno strumento e un punto di partenza per individuare gli attori e i progetti responsabili. Se la finanza, l’industria e la società civile si incontrano intorno a indicatori credibili potremo far sì che la Terra risponda alla domanda attuale dell'umanità senza compromettere le prospettive di sviluppo umano e il funzionamento dei mercati nei prossimi decenni".