Fiat: Sergio Marchionne, amministratore delegato di Fiat, ha dichiarato che il fondo Veba non resterà a lungo azionista di Chrysler. Il top manager ha detto così la sua a proposito del contenzioso che lega il Lingotto con il sindacato Usa Uaw , il quale attraverso Veba detiene il 41,5% della società a stelle e strisce. L'Ad ha poi confermato l'accordo con i cinesi della Guangzhou Automobile Group, sottolineando come la produzione di alcuni modelli Jeep in Cina rientra nella strategia di espansione globale della società torinese.

Generali: non prevede alcun taglio del dividendo nel piano strategico. Lo ha dichiarato Mario Greco, Group Ceo del Leone, in occasione della presentazione del piano strategico a Londra. L'obiettivo della compagnia assicurativa è quello di migliorare la solidità patrimoniale attraverso il reinvestimento degli utili. I benefici sul capitale che il gruppo si aspetta di realizzare dalle cessioni di asset no core entro il 2015 ammontano a 4 miliardi.

Saint Gobain: è entrata in trattativa esclusiva con Ardagh per cedere Verallia North America, società specializzata nella produzione di contenitori di vetro. L'annuncio è arrivato dopo che la lussemburghese Ardagh ha lanciato una offerta di acquisto su Verallia North America per 1,69 miliardi di dollari, circa 1,27 miliardi di euro. L'ammontare proposto è pari, secondo quanto si apprende dal gruppo d'Oltralpe, a 6,5 volte l'Ebitda 2012 di Verallia. "Questa offerta rappresenta una eccellente opportunità", ha commentato il gruppo francese.

Deutsche Bank : starebbe valutando una riduzione dei bonus per i banchieri europei di circa il 20% in media per il 2012 mentre quelli newyorkesi vedrebbero una abbassamento più lieve. E' quanto riportato dall'agenzia Bloomberg che cita persone a conoscenza della questione. Nel dettaglio, sarebbe in gioco tagli tra il 10 e il 20% in media in Europa, Medio Oriente e Africa mentre più lieve sarebbe la riduzione nei Paesi con performance migliori.

Unicredit: ha diversi elementi per sfruttare l'ottimismo e la fiducia che ha caratterizzato nelle ultime settimane l'evoluzione delle quotazioni di Borsa. Nel fine settimana un report dell'Ocse sul mondo del credito ha messo in evidenza che le banche italiane sono ben capitalizzate e non hanno la necessità di rafforzare il patrimonio per uniformarsi ai principi contabili di Basilea III. Rispetto al gennaio 2012, ora anche Unicredit ha una struttura patrimoniale solida. L'istituto italiano a questo fattore può sommare una positiva liquidità, buoni dati sulla raccolta emersi sul fronte italiano ma anche la giusta diversificazione geografica data dalla controllata tedesca Hvb e dalla presenza nel mercato dell'Europa dell'Est. Come nel caso di tutte le banche italiane, Unicredit ha tra i punti di forza la rivalutazione del portafoglio titoli dettato dalla contrazione dello spread registrata negli ultimi mesi.