Fiat: Veba, il fondo del sindacato auto Usa, ha chiesto ufficialmente la registrazione alla Sec del 16,6% di Chrysler, controllata Usa di Fiat, un passo necessario per poter procedere alla quotazione. A detta di alcuni analisti, questo non implica che il gruppo di Detroit venga sicuramente quotato e resta l’incertezza sui tempi. D'altro canto, hanno proseguito gli stessi esperti, la mossa mette pressione sul Lingotto con la quale Veba non ha ancora raggiunto un accordo sul valore da attribuire alle prime due call options, ognuna pari al 3,3% del capitale.

Unicredit: Kepler ha abbassato il giudizio sul titolo di Piazza Cordusio a hold dal precedente buy, alzando contemporaneamente il target price a 4,4 da 3,9 euro. Sulla revisione al ribasso ha pesato il recente rally del prezzo delle azioni (+23% negli ultimi tre mesi e +16% su base mensile) che ha lasciato un potenziale upside limitato del 4%. "Confermiamo - hanno spiegato gli analisti - le nostre stime che indicano a 1,3 miliardi di euro l'utile netto 2012.

Nokia: brillante nella giornata borsistica di ieri a Wall Street. A far da volano al titolo della società finlandese è stato il risultato raggiunto nel quarto trimestre del 2012, che ha superato di gran lunga quello del periodo precedente. Secondo quanto annunciato dal gruppo scandinavo, i dispositivi Lumia hanno dato nuovo impulso al business degli smartphone balzando a 4,4 milioni di pezzi venduti dai 2,9 del precedente periodo. Il fatturato del ramo devide&services ha così registrato una crescita a 3,9 miliardi di euro.

Volkswagen: è pronta all’acquisizione delle azioni rimanenti di Man. Il superamento della quota di controllo da parte del principale gruppo automobilistico per vendite aveva dato il via libera per richiedere alle autorità un’ulteriore espansione della quota. Il semaforo verde è ormai scattato e Volkswagen ha così richiesto di assumere la piena proprietà del gruppo dei camion Un'operazione che farebbe di Volkswagen il polo principale nel business davanti a Daimler e Volvo.

Ubi Banca: ha iniziato il 2013 nel migliore dei modi. La prosecuzione della riduzione dello spread italiano ha infatti portato, come per l'intero comparto bancario tricolore, a una rivalutazione delle quotazioni del portafoglio titoli di Stato. Se questo ha rappresentato il catalizzatore primario degli investitori negli ultimi mesi, come dimostra il grafico, ora l'azione sembra avere una nuova possibilità per incorrere nella fiducia degli investitori. I cambiamenti normativi legati a Basilea3 dovrebbero consentire infatti a Ubi di incrementare la massa da dedicare ai prestiti, con conseguenti effetti benefici sulla marginalità del gruppo nei prossimi trimestri. L'esposizione territoriale di Ubi dovrebbe in tal senso giocare a favore del management. Il mercato infatti vedrebbe incrementare la base su cui calcolare il margine di interesse, potendo però contare su una qualità dell'esposizione creditoria meno rischiosa.