Generali: ha chiuso i primi nove mesi con un utile netto in crescita del 37,3% annuo a 1,13 miliardi di euro. I profitti sono stati sospinti dalla crescita del risultato operativo che ha toccato i 3,29 miliardi(+9,4%) con un forte contributo del risultato vita. "Siamo fiduciosi di raggiungere un risultato operativo di fine anno superiore ai 4 miliardi, in linea con il target annunciato”, ha commentato l'Ad Mario Greco.

Telecom Italia: ha chiuso il terzo trimestre con un utile in calo del 13,4% a 681 milioni di euro. In flessione del 3,3% i ricavi pari a 7,27 miliardi di euro dall'anno scorso. Il margine operativo lordo (Ebitda) ha mostrato una flessione del 5,7% a 3 miliardi di euro mentre il risultato operativo (Ebit) si è attestato a 1,7 miliardi (-9,5%). L'indebitamento finanziario è pari 29,49 miliardi di euro, in riduzione di 929 milioni.

Credit Agricole: ha chiuso il terzo trimestre dell'anno con una perdita maggiore delle attese. Nei tre mesi da luglio a settembre, il risultato netto è negativo per 2,85 miliardi di euro, contro il rosso di 1,88 miliardi stimato dagli analisti. A pesare sono stati i costi legati alla vendita della filiale greca Emporiki Bank. Senza questa posta straordinaria, l’istituto transalpino avrebbe registrato un utile di 716 milioni.

Allianz: nel periodo luglio-settembre ha riportato ricavi in aumento del 4,7% a 25,2 miliardi di euro, mentre l'utile operativo è aumentato del 32,8% a 2,5 miliardi. L'utile netto si è attestato a 1,4 miliardi, contro i 258 milioni dell'anno prima, grazie a minori svalutazioni (nel 2011 erano state di 931 milioni). Sull'intero anno, la compagnia assicurativa tedesca prevede un utile operativo superiore a 9 miliardi di euro.

FTSE MIB: Bilancio negativo nel corso della passata ottava per l'indice Ftse Mib che ha perso oltre il 3,5 per cento. La principale spinta al ribasso è arrivata da Oltreoceano. La rielezione di Barack Obama non è stata apprezzata a Wall Street. Al di là di reazioni temporanee sarà l'andamento dell'economia a riportare, eventualmente, l'ottimismo sulle piazze finanziarie. Prova ne sia la reazione che venerdì ha permesso al Ftse Mib di chiudere sulla linea di parità, arrivata dopo la crescita oltre le attese della fiducia dei consumatori Usa. L'Europa e l'Italia rimangono poi alle prese con i temi del debito. Lo spread è aumentato a 360 punti. I prossimi appuntamenti potranno chiarire se l'Europa è pronta a fare nuovi passi avanti sulla strada tracciata negli ultimi mesi che porta verso una maggiore unione (bancaria, politica, economica) e il recupero dei Paesi più in difficoltà come Spagna e Grecia.