Fiat: Deutsche Bank ha tagliato il giudizio su Fiat a sell dal precedente hold, portando il target price a 3 da 3,7 euro. Con una sostanziale revisione al rialzo del piano d’investimenti, gli esperti hanno paura che nei prossimi due anni la generazione di cassa continuerà ad essere negativa, specialmente se si considera il gruppo senza l’apporto di Chrysler. Hanno quindi consigliato la vendita del titolo.

Intesa Sanpaolo: ha annunciato i risultati relativi all'offerta di scambio di bond proposta il 25 ottobre. Sono stati offerti titoli subordinati di tipo Lower Tier II in circolazione per un valore di 2,17 miliardi di euro, in cambio di un bond senior a tasso fisso denominato in euro e con scadenza 2017. Il tasso di cambio applicato dalla banca è pari a 1,2475.

Bmw: Barclays ha confermato la raccomandazione overweight su Bmw, limando il target price da 85 a 84 euro. Per gli analisti la casa automobilistica continua ad essere un passo avanti rispetto alla concorrenza in termini di prospettive di lungo termine. La domanda in Europa rimane tuttavia uno dei principali rischi per tutte i gruppi automobilistici del Vecchio continente e Bmw non fa eccezione.

Commerzbank: Sarebbero in bilico centinaia di posti di lavoro a Commerzbank. Secondo le indiscrezioni riportate dal Die Zeit, la banca tedesca avrebbe intenzione di tagliare tra i 5 e i 6 mila posti di lavoro. La riduzione, a detta del settimanale tedesco, rientrerebbe nell'ambito di un programma di riduzione dei costi a 9 zeri che rimarrà in vigore fino al 2016.

Eni: L'ultima trimestrale, quella relativa al terzo trimestre del 2012, ha confermato la solidità reddituale di Eni. Il Cane a sei zampe ha sfruttato appieno la ripartenza dei giacimenti in Libia. I titoli del gruppo di San Donato potrebbero avere ulteriori armi vincenti da giocare sui mercati finanziari. Da un lato il dollaro forte rappresenta un punto di forza, capace di accrescere la marginalità della società, dall'altro la cessione in atto delle partecipazioni ritenute non più strategiche permette di ottimizzare la struttura di bilancio e di liberare ulteriori risorse da dedicare all'ampliamento del core business. Effetti benefici si avrebbero anche sotto il profilo dell'indebitamento. Da un punto di vista prettamente tecnico, i ribassi maturati ieri hanno spinto il titolo in prossimità degli strategici supporti dinamici espressi dalla trendline ascendente tracciata con i minimi crescenti di ottobre. Un'eventuale violazione di detta soglia di supporto causerebbe nel breve un potenziale deterioramento grafico che potrebbe favorire il ritorno del titolo in area 16 euro. L'azione porterebbe così a termine il pull back della trendline discendente tracciata con i top del 19 marzo e del 3 luglio.