Tempo di lettura: 2min

Salone del Risparmio: Elsa Fornero, "Ecco cosa ha frenato i fondi pensione"

4/18/2012

Il ministro del Welfare intervenuta in videoconferenza riflette sulla parabola della previdenza complementare in Italia e sui motivi del suo mancato sviluppo


“Avevo aderito con entusiasmo all'invito. Mi piace il vostro titolo: il risparmio tra stabilità e crescita”. Così ha esordito al primo giorno del Salone del Risparmio, il ministro del Welfare Elsa Fornero (nella foto), che è intervenuta in videoconferenza, non potendo essere presente per un impegno a Roma. “Questo binomio – ha sottolineato Fornero - è al centro dell'azione di questo Governo. Abbiamo dovuto concentrarci in questi mesi sull'azione di stabilizzazione finanziaria e lo abbiamo fatto come governo nella prima fase con il decreto Salva Italia che conteneva una severa riforma del sistema pensionistico, che credo abbia contribuito in quella fase a ridurre lo spread e quindi abbia contribuito a quella stabilizzazione finanziaria senza la quale è difficile impostare un programma di crescita”.


“Per tornare al tema al centro dell'incontro – ha proseguito Fornero -  vorrei anche dire è difficile parlare dell'importanza del risparmio quando a noi manca la domanda, mancano i consumi. Per questo bisognerebbe incoraggiare la domanda delle famiglie. La nostra esperienza è che, nelle remore di una riduzione della spesa pubblica che riusciremo ad affrontare efficacemente, abbiamo dovuto agire sul fronte della tassazione e questo ha aumentato l'impatto sui cittadini”.


Ma il risparmio è essenziale nella logica di crescita. Lo ha sottolineato in un passaggio il ministro del Welfare: “Voi parlate di risparmio e di previdenza e io riflettevo su quella che possiamo chiamare la parabola dei fondi pensione del nostro paese. Se andassimo al ’92, quando i fondi pensione sono stati introdotti nel nostro paese e rileggessimo il modo in cui si parlava dei fondi pensione, c'era un eccesso di entusiasmo: sono stati interpretati come la chiave di volta per curare tutti i mali dell'economia italiana. Dovevano essere il motore per l'investimento dei mercati finanziari, per un contratto a un eccessivo ripiegamento al breve termine”. 


Eppure le aspettative sono andate deluse. “Perché abbiamo un bicchiere più vuoto che pieno? E perché in questa fase quasi più nessuno insiste sull'importanza dei fondi pensione come veicolo per la ripresa dell'economia? Cosa è andato storto? Probabilmente – ha risposto Forenero - alcune cose non hanno funzionato nell'impostazione normativa”. Non solo. Condizionare il mercato con prodotti non ben congegnati, la mancata occasione per dare maggiore consapevolezza ai risparmiatori del settore e anche la crisi sicuramente hanno esercitato un ruolo importante, così come la stessa lentezza delle riforme pubbliche. Ma c’è un fattore dominante: “Effettivamente questo paese - ha concluso - non cresce e nella non crescita l’Italia ha sacrificato il reddito da lavoro dipendente da cui i fondi pensioni dovrebbero trovare una fonte”.

Condividi

Seguici sui social

Advisor è la prima piattaforma interamente dedicata alla consulenza patrimoniale e al risparmio gestito con oltre 38.000 professionisti già iscritti


Accedi a funzionalità esclusive e migliora la tua esperienza di navigazione


  • Leggi articoli esclusivi
  • Salva le tue news preferite
  • Partecipa ad eventi esclusivi
  • Sfoglia i magazine in anteprima

Iscriviti oggi!

Hai già un profilo? Accedi qui

Cerchi qualcosa in particolare?