Tempo di lettura: 3min

Terra di conquista per gli alternativi

3/2/2012 | Massimo Paolo Gentili

Con l’entrata in vigore della direttiva AIFMD il Lussemburgo potrebbe diventare la piazza ideale per i fondi speculativi.


Il Lussemburgo offre una disciplina particolare per ciò che concerne l’organizzazione di società di gestione del risparmio. Esistono, difatti, due distinte tipologie di società di gestione regolate da due differenti capitoli della medesima legge emanata il 17 dicembre 2010, che nel gergo comune vengono individuate, distinguendole sulla base del numero del capitolo di riferimento: le società “capitolo 15” e le società “capitolo 16”.

 

Mentre le prime sono delle società di gestione armonizzate e assolutamente equiparabili alle nostre SGR e che, pertanto, sono abilitate a gestire qualsivoglia tipologia di Organismi Collettivi del Risparmio (OICR, tipicamente fondi e sicav), le “ capitolo 16” sono delle società di gestione autorizzate a svolgere esclusivamente la gestione collettiva di OICR non armonizzati, ossia non rispondenti alla direttiva Ucits IV. Questa ultima tipologia di società deve obbligatoriamente gestire almeno un OICR non armonizzato di diritto lussemburghese (tra i quali, principalmente, i ben noti fondi del Granducato con struttura “alternativa”: i SIF, Specialised Investment Fund) ma non può esercitare liberamente l’attività nei confronti dei fondi comuni di investimento “alternativi” di tutte le altre giurisdizioni. Le società “capitolo 16”, in quanto rivolte alla gestione di attivi raccolti presso investitori istituzionali o qualificati, seguitano, almeno per il momento, a beneficiare di una regolamentazione favorevole che non impone requisiti sostanziali minimali, in termini di struttura organizzativa e di sistemi di controllo interno, limitandosi a prevedere “una adeguata infrastruttura umana e tecnica, idonea ad assumere le proprie funzioni”.

 

Il Lussemburgo si sta adeguando alla best practice e alle direttive internazionali e quindi, pur in difetto di una propria normativa stringente e dettagliata, sta attualmente imponendo, in occasione dell’esame dei vari dossier autorizzativi, dei requisiti di struttura minimali. Ciò anche in vista dell’approssimarsi all’entrata in vigore della direttiva AIFMD prevista per il prossimo anno. E proprio nel contesto dell’imminente riforma dei fondi alternativi, la piazza del Granducato sta preparando un aggiornamento della normativa delle società di gestione capitolo 16, anche in considerazione del fatto che sono intraviste grosse potenzialità di sviluppo (al 30 novembre 2011 si contavano 213 società iscritte nella lista ufficiale, mentre alla stessa data 1.366 erano le sicav o fondi SIF autorizzati ad operare). In un contesto di mercato sempre più globale e conseguentemente anche “mobile”, il Lussemburgo inizia a farsi apprezzare non solo come piazza di “back-office” ma anche come base per i gestori. Certo per il Granducato c’è ancora molto da fare sul mondo degli alternativi, rispetto al settore degli OICVM, dove risulta godere di una posizione di leader incontrastato, ma d’altra parte la riforma AIFMD sarà un’occasione per colmare nella maniera più opportuna il gap regolamentare e sarà, al contempo, un ulteriore stimolo alla ridomiciliazione di alcuni fondi alternativi dalle piazze off-shore, dove furono originariamente costituiti, alle piazze europee.

 

Sotto tale profilo è assai facile prevedere che il Lussemburgo potrà a buon titolo considerarsi come la giurisdizione più accreditata, rispetto al resto dei paesi europei, per questo “volo” verso la regolamentazione, forte anche della recente conferma di eccellenza del rating (tripla A) attribuitogli. I gestori alternativi, tenuti a confrontarsi nell’ambito di mercati finanziari sempre più complessi e di difficile lettura, sapranno certamente apprezzare una giurisdizione, quale quella lussemburghese, che ha sempre supportato i fund manager nella risoluzione dei problemi organizzativi e burocratici, mettendo loro a disposizione un sistema completo di servizi di outsourcing in loco anch’esso, tra l’altro, regolamentato.

 

Articolo tratto da ADVISOR, newsmagazine della consulenza finanziaria

Condividi

Seguici sui social

Advisor è la prima piattaforma interamente dedicata alla consulenza patrimoniale e al risparmio gestito con oltre 38.000 professionisti già iscritti


Accedi a funzionalità esclusive e migliora la tua esperienza di navigazione


  • Leggi articoli esclusivi
  • Salva le tue news preferite
  • Partecipa ad eventi esclusivi
  • Sfoglia i magazine in anteprima

Iscriviti oggi!

Hai già un profilo? Accedi qui

Cerchi qualcosa in particolare?