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Direttiva AIFMD e UCITS: le novità dell'ultimo passaggio europeo

11/3/2023 | Marcella Persola

EFAMA ha apprezzato la revisione mirata delle direttiva, così come aveva proposto e che rendono il mercato di più facile accesso agli investitori e con più diversificazione


Un mercato con un accesso a maggiori opportunità di investimento e diversificazione. Sono questi secondo EFAMA (Europeran Fund and Asset Management Association) gli elementi apprezzabili relativamente all’iter sulla revisione della direttiva AIFMD e UCITS.

 

Sostanzialmente la Commissione Europea ha mantenuto gli elementi chiave di entrambe le direttive durante la loro revisione e ciò andrà a vantaggio degli investitori. Tra gli elementi approvati il fatto che entrambi i quadri normativi obbligano i Paesi dell’UE a fornire ai gestori patrimoniali un ampio elenco di strumenti di gestione della liquidità nell’ambito della loro legislazione nazionale. Gli asset manager devono sceglierne almeno due e possono decidere quando attivarli/disattivarli, il che è di fondamentale importanza per il loro modello di business. Le autorità nazionali, inoltre, potranno intervenire nella sospensione dei rimborsi e delle sottoscrizioni, ma solo in circostanze molto limitate e specifiche, e dopo aver consultato il gestore del fondo.

 

Le nuove norme consentono anche la nomina di un depositario in un Paese diverso da quello del fondo, in particolari circostanze e a seguito di una valutazione caso per caso da parte dell’autorità competente. Per EFAMA tale opzione è apprezzabile, considerando il fatto che l’altra alternativa, ossia un passaporto depositario completo in tutta l’UE avrebbe potuto indebolire la protezione degli investitori. Altro elemento apprezzabile ma non ottimale la nuova comunicazione della delega alle autorità nazionali che introduce alcune duplicazioni indesiderate. Tuttavia, questa maggiore trasparenza fornirà alle autorità di vigilanza nazionali una maggiore visione d’insieme.

 

Se questi gli elementi di apprezzamento, l’associazione europea evidenzia anche come sul piatto restino alcune elementi di criticità. In particolare le nuove disposizioni per i fondi di finanziamento che sono specifiche sul prodotto e quindi poco adatte a una direttiva generale. Inoltre, l’inclusione di elementi come i requisiti di ritenzione può ostacolare la gestione del rischio del fondo, mentre le strategie “originate to distribute” sono già vietate dalle disposizioni.

Inoltre, la direttiva AIFMD regolamenta le società di gestione, non i prodotti finanziari, ed è in gran parte rilevante per una base di investitori professionali, pertanto i riferimenti ai “costi indebiti” non sono appropriati in questo caso.

 

Per Tanguy van de Werve, direttore generale di EFAMA, "Siamo lieti di constatare che questo obiettivo (di revisione mirata, così come proposto dall'associazione, ndr) è stato ampiamente raggiunto, consentendo alla direttiva sui fondi di investimento alternativi e alla direttiva sugli OICVM di rimanere un quadro normativo solido con regole migliori. Questo aiuterà gli OICVM e i FIA a rimanere competitivi a livello internazionale e ad avere opzioni di investimento interessanti".

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