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3/31/2017 | Redazione Advisor Private
Dopo la nascita della banca unica, che ha integrato nella capogruppo Ubi Banca le sette banche rete del gruppo (a febbraio Banca Popolare di Bergamo, Banca Popolare di Ancona, Banca Carime, Banco di Brescia San Paolo CAB, Banca di Valle Camonica e a novembre 2016 Banca Popolare Commercio e Industria e di Banca Regionale Europea) ora il processo di razionalizzazione ha toccato il Corporate & investment banking (Cib) e il Private. In particolare, sono state riunite in due divisioni imprese e clienti che fino allo scorso anno erano seguiti dai diversi istituti del gruppo, eliminando in tal modo inevitabili sovrapposizioni e inefficienze.
Lo ha riportato il Sole24Ore, spiegando che al Cib, guidato da Marco Mandelli, oggi fanno capo 700 grandi gruppi, con 17 miliardi di crediti a medio-lungo termine, che sarannno seguiti da 30 global relationship manager, referenti unici per le aziende, ai quali si affiancano 8mila imprese mid corporate del gruppo con 900 milioni di quota parte nei syndicated loans. E proprio in questo ambito Frederik Geertman, dall’estate scorsa approdato da Unicredit in Ubi come chief commercial officer e vice dg, ha dichiarato: «Puntiamo ad accrescere ulteriormente le nostre quote di mercato e aumentare la dimensione operativa del 10% già a partire dal 2017».
Quanto alla divisione Top private, questa – che è affidata a Riccardo Barbarini e conta su 15mila clienti con 31 miliardi di masse gestite - è stata articolata in 22 centri private e 40 corner distaccati sul territorio, a cui fanno capo circa 200 banker, più altri 70 specializzati nelle diverse forme di consulenza evoluta.
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