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8/3/2015 | pieremilio.gadda
La Grande Fideuram di Paolo Molesini festeggia i primi risultati del nuovo corso con utile netto consolidato a 415,5 milioni di euro, in crescita del 41,9% rispetto al primo semestre del 2014. Di questi, 262,9 milioni sono riconducibili alla ex Banca Fideuram (+37,4%), i restanti 150,2 milioni sono ereditati da Intesa Sanpaolo Private Banking (+48,4%).
Complessivamente, la società nata dalla recente aggregazione delle due reti private del Gruppo amministra masse pari a 188,6 miliardi di euro (+5% rispetto al 31 dicembre 2014). La componente di risparmio gestito vale da sola 131,7 miliardi (pari al 69,9% del totale), in aumento di 10,1 miliardi (+8%) rispetto al saldo di fine 2014.
Al 30 giugno 2015 la consulenza a pagamento rappresentava il 17,3% delle masse totali, suddivise tra il servzio Sei (offerto alla clientela di Fideuram e Sanapolo Invest sim) pari a 27,4 miliardi, in crescita dell’8,7% e Advisory (servizio proposto da Intesa Sanpaolo Private Banking), 5,3 miliardi, (+1,92%).
Nel primo semestre 2015 l’attività commerciale ha registrato una raccolta netta di 4,4 miliardi, in significativo aumento rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno (+ 201%). L’analisi per aggregati mostra che la raccolta di risparmio gestito, positiva per € 6,7 miliardi, ha registrato una crescita di 2,6 miliardi (+62%), spinta in particolare dall’aumento della raccolta netta in gestioni patrimoniali (+ € 5,8 miliardi) e in assicurazioni vita (+ € 2,9 miliardi). Le commissioni nette sono risultate pari a € 774,6 milioni, in aumento (+ 32,5%) rispetto al saldo di € 584,6 milioni dei primi sei mesi dello scorso anno.
Al 30 giugno il numero complessivo di private banker si è attestato a 5.855 (4 in più rispetto a dicembre 2014).
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