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4/10/2024 | Daniele Barzaghi
II 97% dei Wealth & Asset Manager sta già investendo nell’Intelligenza Artificiale generativa, ha intenzione di farlo o è fortemente interessato ad approfondirla; di questi, il 48% investe in GenAI già oggi, mentre il 36% ha pianificato investimenti.
Secondo l’EY Wealth and Asset Managers Generative AI Survey, che ha ufficializzato questi dati, il 75% dei 227 operatori intervistati ha già costituito un team dedicato, mentre tra coloro che devono ancora farlo, il 79% prevede di formarne uno entro i prossimi 1-2 anni. La creazione di un team dedicato all’intelligenza artificiale richiede un investimento che gli intervistati valutano superiore ai 10 milioni di dollari, finanziati prevalentemente dai budget IT e di corporate strategy.
“L’Intelligenza Artificiale generativa avrà un impatto incrementale entro i prossimi 2-3 anni, secondo il 55% degli operatori del Wealth e Asset management che abbiamo intervistato” ha commentato Giovanni Andrea Incarnato, Italy Wealth & Asset Management Industry Leader di EY, presentando la ricerca. “Le funzioni che acquisiranno maggiore efficienza saranno soprattutto il contact center (per il 68% del panel) e il marketing e la distribuzione (64%)”.
Dall’indagine emerge infatti che i fattori trainanti degli investimenti in GenAI riguardano soprattutto i benefici attesi in termini di miglioramento dell'esperienza del cliente e della qualità del servizio, incremento dell’efficienza generato dall'automazione delle attività (62%) e riduzione dei costi (56%).
Private banking e hedge fund sono i settori leader nell’implementazione della GenAI: il 33% dei private banker e il 52% degli hedge fund (contro il 18% del comparto nel suo complesso) hanno già realizzato applicazioni concrete per efficientare i processi interni o rivolte al cliente.
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