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6/21/2024 | Daniele Barzaghi
Il "Whatever it takes" di Mario Draghi (in foto), da presidente della Banca Centrale Europea, non è stato dimenticato.
Non lo è stato certamente da Edouard Carmignac, fondatore della eponima casa di gestione francese, che ieri ha comprato una pagina del Corriere della Sera per ufficializzare un endorsement all'ex presidente del Consiglio italiano come candidato ideale a guidare la prossima Commissione Europea, al posto di Ursula von der Leyen.
“Ancora una volta il vero obiettivo delle elezioni europee è passato in secondo piano” scrive Carmignac: “porre l'accento sui temi di politica interna ha tolto spazio alle problematiche reali. Ancora peggio è stato fomentare le paure della popolazione che invecchia in nome della difesa della sovranità nazionale. Di fronte alle sfiude che ci troviamo ad affrontare, soltanto il rafforzamento dell'alleanza tra le nostre sovranità, divenute regionali su scala globale, potrà col tempo far crescere le noste libertà”.
Dopo questo preambolo, il fondatore di Carmignac individua i quattro temi centrali nella sua visione (difesa, competitivà, flussi migratori e crescita ecosostenibile) e arriva alla vera e propria candidatura di Mario Draghi.
“Abbiamo assolutamente bisogno di un presidente della Commissione europea dotato di autorità intellettuale e capacità negoziale inconfutabili”.
“A luglio 2012 Mario Draghi ha evitato l'implosione dell'Eurozona con il suo ormai storico ‘Whatever it takes’. È un uomo in grado di rilanciare la costruzione europea attraverso questi progetti, che renderanno necessario conciliare le divergenze, spesso improntate al passato, dei nostri Stati nazionali”.
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