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1/11/2017 | Francesco D'Arco e Davide Mosca
L'approvazione del progetto di fusione tra la Bpm e il Banco Popolare da parte delle due assemblee, a metà ottobre 2016, ha dato ufficialmente il via all’iter che porterà alla nascita del terzo gruppo italiano alle spalle di Intesa Sanpaolo e Unicredit, con 4 milioni di clienti, 2.467 sportelli e una quota di mercato superiore all’8%. Sono questi alcuni dei numeri che caratterizzeranno il futuro Banco Bpm, questo il nome del nuovo istituto che sarà guidato da Giuseppe Castagna, presieduto da Carlo Fratta Pasini, e che si appresta anche a riorganizzare tutta l’attività di private banking e wealth management del gruppo.
La ristrutturazione vedrà confluire sotto il marchio Banca Aletti tutti i servizi private del gruppo. Alla guida di quello che sarà a tutti gli effetti il terzo polo private del paese è stato confermato l’attuale amministratore delegato di Aletti, Maurizio Zancanaro che, raggiunto da AdvisorPrivate, lancia subito la sfida al mercato. “In questi anni abbiamo affrontato numerose sfide”, ricorda Zancanaro, ripercorrendo le grandi tappe della vita di Banca Aletti, nata nel 1826 come cambiavalute presso il mercato di Milano, per diventare poi banca nel 1998. "Questa è una fusione che apre a un futuro davvero importante. Tra persone fisiche istituzionali e corporate sarà una banca che supera i 50 miliardi di asset: si colloca a pieno titolo come terza banca ma può anche insidiare la seconda posizione".
Video-intervista di AdvisorPrivate a Maurizio Zancanaro
Sfoglia AdvisorPrivate, n5, dic 2016 - feb 2017 e leggi tutta l'intervista a Maurizio Zancanaro
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