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10/5/2016 | Stefania Pescarmona
Se la composizione degli asset under management per il primo trimestre 2016 si riconferma sostanzialmente identica a quella di fine del 2015, importanti differenze emergono, invece, rispetto ai primi tre mesi dello scorso anno. Analizzando i dati forniti dall’ufficio studi Aipb, rispetto alla fine del 2015, si registra solo un lieve aumento delle liquidità (12,9%), delle obbligazioni bancarie proprie (2,7%) e dei prodotti assicurativi (16,0%); un punto in meno, invece, per le azioni (7,7%). Restano poi sostanzialmente invariate le altre tipologie di obbligazioni, i titoli di Stato, gli Etf, i certificates, i fondi comuni di investimento e le gestioni patrimoniali.
Eppure, se guardiamo la situazione di un anno fa, ci accorgiamo che qualche cambiamento, anche abbastanza profondo, è avvenuto. “L’evoluzione più evidente è senz’altro quella dei prodotti assicurativi, la cui percentuale, che a marzo 2015 era dell'11,3%, è aumentata di ben 5 punti percentuali”, dichiara Aipb, che poi ribadisce che l’aumento dei prodotti assicurativi denota che la protezione di sé e dei propri beni sta piano piano avendo un ruolo sempre più importante per il cliente private italiano, che in generale ha sempre dimostrato poca lungimiranza e orientato i suoi investimenti verso tutt’altra direzione.
Un altro aumento, anche se non esorbitante, riguarda la raccolta gestita, che è passata dal 37,8% a marzo 2015 al 40,3% nello stesso periodo del 2016. “In particolare, se questa ‘evoluzione’ non tocca granchè le gestioni patrimoniali, ha molto a che fare con i fondi comuni di investimento, che rispetto a marzo 2015, in cui nel portafoglio dei clienti private avevano un peso del 18,9%, sono cresciuti fino a quasi il 22%. Pressoché stabile la raccolta diretta”, conclude Aipb.
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