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1/29/2016 | pieremilio.gadda
Mossa a sorpresa della Bank of Japan: la scorsa notte ha portato in territorio negativo (a -0,10%) il tasso di riferimento sui depositi delle istituzioni finanziarie presso la banca centrale. Il governatore, Haruhiko Kuroda, si è detto pronto a ulteriori tagli se necessario.
"Il mercato ha reagito bene all’azione della BoJ, volta a stimolare l'erogazione di credito e ad indebolire lo yen, per agevolare l'export - ha commentato Marco Vailati, responsabile Ricerca e Investimenti di Cassa Lombarda -. Resta viva inoltre l'attesa di ulteriori misure di sostegno di natura fiscale da parte del governo giapponese dopo il cambio avvenuto al ministero del tesoro". Proprio ieri, Akira Amari, uomo forte della politica finanziaria del governo e stretto alleato del premier Shinzo Abe ha rassegnato le dimissioni, travolto dalle accuse di aver preso tangenti.
Per massimizzare l'impatto positivo massimizzare l'impatto di stimolo della mossa, minimizzando al contempo gli effetti negativi sui profitti delle banche, la BoJ ha previsto 3 livelli di tassi. Si conferma la remunerazione di +0.1% per i depositi base di natura regolamentare, si fissa la remunerazione a 0% per i depositi richiesti per i programmi di supporto allo sviluppo macroeconomico e si introduce il nuovo tasso del -0.1% per le riserve eccedenti i primi due gruppi.
La decisione, ricorda Vailati, è stata decisa a stretta maggioranza (5 voti favorevoli e 4 contrari) nel tentativo di stimolare la ripresa dell'economia del paese, ancora fragile ed esposta quindi agli impatti della volatilità dei mercati internazionali. Confermato anche il programma di acquisti di asset, con un target di espansione della base monetaria di 80.000 miliardi di yen l'anno (votata 8 a 1)
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