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7/15/2015 | pieremilio.gadda
Private bank a gonfie vele. Nel primo trimestre del 2015 le masse gestite dalle strutture dedicate ai grandi patrimoni italiani sono cresciute del 7,8% raggiungendo quota 540 miliardi. La forte espansione registrata nel primo quarto d'anno è da attribuire per buona parte all'effetto mercato (5,6%): 28 dei 39 miliardi di euro accumulati da fine dicembre del 2014 sono riconducibili alle ottime performance dei portafogli e un contributo positivo proviene anche dalla raccolta netta (2,2%).
Se si guarda ai flussi, spiega l'ufficio studi dell'Aipb, i clienti con disponibilità finanziarie superiori a mezzo milione di euro continuano a preferire gli strumenti del risparmio gestito e i prodotti assicurativi. Ma nel primo trimestre dell'anno è la consulenza sul risparmio amministrato ad aver dato migliori risultati, facendo registrare un effetto mercato del 14,4% sugli investimenti. Negli anni, spiega l'associazione di categoria, la consulenza ha permesso al private banking di affermarsi come un modello distributivo di eccellenza, sia agli occhi dei clienti che per gli stessi banker.
L'offerta di valore proposta dalle banche private ha permesso di incrementare la protezione dei portafogli in fasi di particolare turbolenza sui mercati, tenendo i clienti alla larga da alcuni prodotti; si è migliorata la supervisione dei mercati per poter cogliere alcune opportunità di rendimento, continuando ad informare i clienti sulle scelte fatte e sulle ragioni di ogni intervento sui portafogli. Tutto questo ha reso i private più consapevoli e più fidelizzati alla propria banca. L'attuale contesto di forte volatilità incoraggia gli investitori ad assumere comportamenti razionali, scegliendo di premiare tra i consulenti quelli in grado di semplificare le informazioni e di mitigare così gli errori e le distorsioni nelle decisioni di investimento.
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