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10/27/2017 | Fabrizio Guidoni
Entro dicembre si concretizzerà l'attesa la fusione di Banca Esperia in Mediobanca e il lancio del brand Mediobanca Private Banking (MB Private Banking). La conferma arriva direttamente da Mediobanca, all’interno della trimestrale al 30 settembre 2017 appena pubblicata dall’istituto.
Diventerà così pienamente operativa in tempi brevi la copertura dei clienti con un’offerta integrata Private Banking- Investment Banking; nel frattempo le funzioni centrali e la tesoreria di Banca Esperia sono state trasferite nella capogruppo e le attività fiduciarie alla Spafid.
L’operazione avviene all’interno del piano triennale 2016-19 di Mediobanca che ha stabilito un’articolazione del gruppo in cinque divisioni tra cui spiccano Wealth Management e Corporate & Investment banking. Quest’ultima comprende i servizi destinati alla clientela corporate nelle aree Wholesale Banking (finanziamenti, advisory, attività di capital market e trading proprietario) e Specialty Finance (factoring e credit management incluso i portafogli NPL);.
Per quanto riguarda il Wealth Management, questo raggruppa appunta le attività di Private & High Net Worth Individual (Compagnie Monégasque de Banque, Banca Esperia e Spafid) e la gestione del risparmio per la clientela Affluent & Premier (CheBanca!); la divisione comprende anche Cairn Capital (Alternative AM).
I NUMERI DELL’AREA PRIVATE BANKING DI MEDIOBANCA
I numeri della trimestrale al 30 settembre dimostrano che in attesa del lancio di MB Private Banking l’utile e le masse dell’area Private Banking di Mediobanca sono in crescita.
Nel dettaglio l’aumento dell’utile da 8,1 a 9,5 milioni beneficia del consolidamento integrale di Banca Esperia (ex 50%) e dell’entrata a regime delle piccole acquisizioni Spafid. Il risultato della gestione ordinaria aumenta da 9,4 a 12,3 milioni (+31%).
I ricavi, in aumento da 37 a 52,5 milioni (+41,9%), presentano un aumento del margine di interesse del 19,5% (da 8,7 a 10,4 milioni), minori proventi di tesoreria (2,4 milioni contro 3,6 milioni), commissioni in forte aumento (+60,7%, da 24,7 a 39,7 milioni) su tutti i comparti. Parallelamente i costi di struttura crescono del 45,7% (da 27,6 a 40,2 milioni).
Compagnie Monégasque de Banque concorre con un utile netto di 6,2 milioni, dopo ricavi per 22 milioni, costi per 14,4 milioni e imposte per 1,5 milioni. Banca Esperia chiude con un utile di 4 milioni, dopo ricavi per 21,8 milioni e costi di struttura per 16,4 milioni. Spafid (attività fiduciaria e servizi alle imprese) concorre con ricavi per 5 milioni e un utile di 0,3 milioni. Il contributo di Cairn Capital si misura in ricavi per 3,8 milioni e costi per 4,3 milioni.
Gli attivi gestiti/amministrati aumentano nel trimestre da 22,9 a 23,1 miliardi, ripartiti tra Compagnie (6,8 miliardi contro 6,7 miliardi), Banca Esperia (14 miliardi contro 13,7 miliardi) e Cairn Capital (2,4 miliardi contro 2,5 miliardi).
I titoli in custodia calano (9,1 miliardi contro 12,1 miliardi) per la chiusura di alcune posizioni legacy di Cairn (0,5 miliardi contro 3,9 miliardi) in parte bilanciati dall’aumento Spafid (5,1 miliardi contro 4,4 miliardi).
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