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10/16/2014 | Redazione Advisor
Arriva la voluntary disclosure. Banca Generali ringrazia. Dopo la lunga gestazione sembra che la bozza finale della normativa che regola la cosiddetta "procedura di collaborazione volontaria del contribuente con l'Amministrazione fiscale per l'emersione e il rientro in Italia di capitali detenuti all'estero" sia ormai pronta. E ora si possono finalmente realizzare delle stime.
Una prima stima è firmata Banca Akros, ed è stata riportata da MF. Secondo gli analisti dell'istituto l'aliquota fiscale media dovrebbe essere attorno al 20%, rispetto al 5-7% dello scudo fiscale del 2009-2010, per questo difficile credere che si assisterà ad un rientro di capitali pari a 80 miliardi, come sostiene qualcuno (e vicino ai 100 miliardi dello scudo di quattro anni fa). Più probabile che ci si fermi tra il 2015 e il 2016 a quota 30 miliardi di euro.
Comunque un patrimonio interessante per il mondo delle reti di promozione finanziaria e per il private banking, che da tempo si stanno muovendo per raccogliere questi nuovi capitali. Chi ne beneficerà maggiormente? Difficile ovviamente saperlo in anticipo, ma secondo gli analisti di Banca Akros, se si guarda alle realtà quotate del risparmio gestito, è plausibile ipotizzare che anche questa volta un ruolo rilevante lo giocherà Banca Generali, che nell'edizione dello scudo 2009-2010 aveva raccolto 1,5 miliardi di euro. Ma qui siamo ancora a livello di stime.
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