Ci sono molte buone ragioni per essere ottimisti sullo stato di salute dell'economia americana. “I dati pubblicati a settembre confermano che gli Usa stanno crescendo a un tasso compreso tra il 3 e il 3,5%”, osserva Beatrice Philippe, presidente e capo degli investimenti azionari americani di Fourpoints, boutique franco-americana specializzata nel mercato statunitense e nei titoli tecnologici.

 

Gli indici Ism manifatturiero e dei servizi sono saliti rispettivamente a 59 e 59,6 in agosto, dati non lontani dai record toccati nel precedente ciclo economico, prima del credit crunch. E anche i numeri di settembre relativi a questi indicatori si sono confermati molto solidi. Non solo, osserva Philippe: il tasso annuale di variazione dei Leading Economic Indicator nell'arco degli ultimi sei mesi è il più robusto dal secondo trimestre del 2011. Il merito è tra gli altri del buon andamento del settore immobiliare e delle spese dei governi locali, che hanno contribuito alla crescita del Pil nel secondo trimestre rispettivamente nella misura di 27 e 38 punti base. In tutto fa oltre mezzo punto percentuale di crescita in uno quarto d'anno.

 

“Siamo convinti che entrambi i driver continueranno ad alimentare la crescita in futuro - dichiara il presidente di Fourpoints -. In particolare, l'ottima performance registrata recentemente dal mercato immobiliare ci dà conferma che questo possa trovarsi nella fase iniziale di una lunga salutare ripresa del settore residenziale”. Nonostante la carenza di personale nei governi locali stia in qualche modo ostacolando e rallentando i processi autorizzativi legati alle nuove costruzioni, la boutique franco-americana ritiene che la domanda in questo segmento possa continuare a contribuire positivamente ai dati sul prodotto interno lordo. “I costruttori fanno notare che l'Housing Market Index è cresciuto per il quarto mese consecutivo in settembre e ora si trova ai livelli più alti dal novembre 2005. Un ottimo indizio che la crescita sta arrivando”.