Sterlina: le dichiarazioni di Carney innescano un rally
6/18/2014
A lungo termine il cambio GBP/USD si deprezzerà una volta che rendimenti statunitensi saliranno significativamente, spiega Sara Yates di JP Morgan PB
I tassi di interesse in Gran Bretagna potrebbero essere ritoccati all'insù prima del previsto. Questo l’avvertimento del governatore della Banca d'Inghilterra (BoE) Mark Carney che ha citato il calo della disoccupazione e il rialzo dei prezzi immobiliari. Di seguito il commento di Sara Yates (nella foto), vice president - global FX Strategist di JP Morgan Private Bank.
Nel suo rapporto sull’inflazione di maggio, la Banca d'Inghilterra ha ri-fissato le aspettative del mercato per il primo rialzo dei tassi nel Regno Unito al secondo trimestre del 2015. Lo ha fatto tenendo conto che, sulla base di questo livello dei tassi, l’inflazione dovrebbe arrivare al target del 2% nei prossimi 2 anni (la ragion d'essere della Banca). Quindi forse non è una sorpresa che l’ipotesi di Carney “il primo rialzo dei tassi potrebbe accadere prima di quanto il mercato si aspetti” fosse un titolo di prima pagina lo scorso venerdì.
Il Forex è volato dopo la notizia ‘hawkish’ della BoE, con il cambio EUR/GBP a 0,80. Anche il cambio GBP/USD ha avuto una spinta al rialzo dopo la notizia, anche se la sterlina non è riuscita a sfondare la rilevante soglia psicologica di 1,70. Pensiamo che questa reazione abbia trascurato tre fattori:
Mark Carney ha bisogno di convincere altri 4 membri del comitato di politica monetaria (MPC) per influenzare l’andamento dei tassi di interesse. Durante la conferenza stampa che ha seguito la pubblicazione dell’inflation Report siamo rimasti perplessi dal pensiero di Carney che il rapporto non avrebbe convalidato un particolare profilo di tasso, perché sembra essere esattamente ciò che ha fatto. Pensiamo che la contraddizione possa esserci perché l’Inflation Report rispecchia il consenso all'interno del comitato di politica monetaria, mentre nel corso della conferenza stampa Carney è stato più libero di esprimere la propria visione più ‘hawkish’.
Il resto del discorso di undici pagine era più equilibrato. Oltre al suo punto di vista ‘hawkish’ sulla data di inizio del ciclo di rialzi, Carney ha fatto anche una serie di osservazioni più ‘dovish’ che non sono state riprese dalla stampa. Ad esempio, Carney ha dedicato una parte significativa del suo discorso spiegando perché la banca ha bisogno di essere cauta quando tocca i tassi. Il debito del settore non finanziario privato del Regno Unito è elevato, al 163% del PIL. Ancora più preoccupante per la Banca d'Inghilterra è che il tasso di indebitamento delle famiglie rispetto al reddito disponibile è del 140% e circa due terzi dei prestiti bancari ai privati sono a tasso variabile. Questo rende le famiglie del Regno Unito molto vulnerabili alla crescita dei tassi. La situazione per le imprese è leggermente migliore con oltre il 50% dei prestiti a tasso variabile.
I rendimenti dei Treasury statunitensi a dieci anni sono al 2,61%. Continuiamo a ritenere che i rendimenti americani aumenteranno nel corso dell'anno.
A nostro avviso, il cambio GBP/USD non è riuscito a sforare la soglia di 1,70 venerdì scorso nonostante l’aspettativa del mercato di un commento ‘hawkish’ da parte del governatore della Banca d'Inghilterra e i rendimenti dei Treasury statunitensi a dieci anni che oscillano sui 2,60 ci porta ad essere ancora più sicuri sul fatto che il cambio GBP/USD non riuscirà ad andare molto oltre quota 1,70 nel breve termine. A lungo termine, invece, manteniamo la view che il cambio GBP/USD si deprezzerà una volta che rendimenti statunitensi saliranno significativamente. Tuttavia, continuano a preferire una posizione long sulla sterlina rispetto alle valute dei Paesi in cui non può essere esclusa una politica monetaria più flessibile, EUR (CHF) e JPY.
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