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6/24/2019 | Daniele Riosa
“In ottica di investimento, il lusso è un comparto molto interessante in cui essere presenti. La domanda di lusso a lungo termine è incredibilmente solida. Secondo i dati del FMI, dal 1996 al 2018 il tasso di crescita annuale composto per il mercato globale dei beni di lusso personali è risultato pari al 6%, superando la crescita del PIL dell'area euro e degli Stati Uniti del 2,5% e del 4,1%, rispettivamente”. Swetha Ramachandran, portfolio manager della strategia luxury brands di GAM Investments, ritiene “che un’ingente crescita composta vada in definitiva a stimolare elevati rendimenti per gli azionisti”.
“Gli ultimi vent’anni – ricorda l’esperta - sono stati molto dinamici per il mercato del lusso: periodi di ristagno della domanda di breve durata sono stati invertiti dall’accesso nel mercato di un'ondata di consumatori più giovani, e principalmente asiatici. Secondo i dati di Brookings Institution, ogni secondo cinque persone entrano a fare parte della classe media in Asia, ed entro il 2022 la spesa della classe media globale potrebbe crescere di altri 10 mila miliardi di dollari. Si stima che circa il 70% del prossimo miliardo di debuttanti al ceto medio globale proverrà solo da Cina e India. Trend secolari, quali l'urbanizzazione e l'evoluzione demografica, influenzano in modo significativo le capacità di spesa dei consumatori e si sono rivelati una manna per i brand di alta gamma occidentali”.
Osserviamo dunque che “il punto di ingresso nel mercato del lusso avviene in età più precoce nei mercati emergenti. Un consumatore più giovane, con molte disponibilità e attento alla tecnologia sta cercando di ‘elevarsi’, privilegiando prodotti ed esperienze di alto profilo come indicatori del proprio status sociale. Dato il crescente interesse del lusso per una clientela più giovane, i fattori ambientali, sociali e di governance (ESG) sono sempre più importanti nella produzione di articoli esclusivi. La spesa dei consumatori si sta espandendo oltre i beni puri, come le borse, verso servizi ed esperienze di fascia alta. I consumatori del segmento superiore sono il gruppo maggiormente ricercato da aziende orientate a salute e benessere, viaggi, vini e liquori pregiati, tra gli altri, a riflettere l’evoluzione del gusto in atto nel percorso verso il ‘lusso esperienziale’”.
“Negli anni a venire – prevede l’analista - la digitalizzazione sarà un tema chiave per il settore, poiché i consumatori più giovani preferiscono acquistare online con maggiore comodità che presso il tradizionale contesto dei negozi fisici. Con il passare del tempo, il percorso di adozione delle tecnologie digitali da parte dei player del lusso sarà fondamentale per mantenere il business derivante da una clientela più giovane. A nostro avviso, gli incumbent conserveranno ancora ampi vantaggi competitivi; di fatto, le barriere all'ingresso nell'industria del lusso rimangono molto alte e sono difficili da penetrare”.
“Semplicemente la cultura e la tradizione di marchi come Hermes e Louis Vuitton non possono essere replicati dall’oggi al domani, il che consente loro di investire a favore di una crescita futura e mantenere lo status di brand del lusso affermati e di prestigio”, conclude Swetha Ramachandran.
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