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11/8/2016 | Stefania Pescarmona
Dalle elezioni americane dell'8 novembre, al referendum costituzionale italiano del 4 dicembre, fino ad arrivare il prossimo anno agli appuntamenti francese e tedesco. Tanti gli eventi politici che si rifletteranno sui mercati e porteranno un incremento di volatilità e instabilità. “Queste elezioni creano ulteriore incertezza. Allo stesso tempo, si verificano in un ambiente economico che sembra essere in via di consolidamento”, spiega Antoine Lesné, responsabile della strategia e della ricerca di SPDR ETFs per l’area Emea, che aggiunge che l'ultimo aggiornamento sui dati manifatturieri (Pmi - Purchasing Managers' Index, ndr) indica un rimbalzo del Pil e i timori di deflazione stanno gradualmente scemando per ora, ma che tuttavia ci troviamo ancora in un contesto di bassa crescita.
Lesné, quali saranno i riflessi delle prossime elezioni negli Stati Uniti e in Europa?
Ogni situazione è diversa, ma c’è un chiaro messaggio che proviene dal vox populi per quanto riguarda la redistribuzione della crescita economica. L'impatto macroeconomico di queste elezioni si tradurrà in termini di politica fiscale, redistribuzione della ricchezza e, potenzialmente, di un maggiore protezionismo. Qualunque sia l'esito delle elezioni dell'8 novembre negli Stati Uniti, o in Francia e in Germania l'anno prossimo, dobbiamo tenere in considerazione il fatto che la ripresa dalla crisi finanziaria globale è ormai in corso da oltre sette anni e ci troviamo quindi alla fine di questa fase del ciclo economico, anche se la ripresa potrebbe continuare ancora per un certo lasso di tempo poiché le forze cicliche non sono ancora troppo forti.
In questo contesto macroeconomico, focalizzandoci sul mercato obbligazionario, dove vede maggiori opportunità di investimento?
Il recente irripidimento della curva, con i rendimenti dei Treasuries Usa e dei bund tedeschi che sono risaliti di oltre lo 0,20% nelle ultime settimane, ha sollevato come minimo qualche perplessità. Dato che i dati sull’inflazione mostrano un trend di crescita e i numeri dell’inflazione a breakeven devono ancora adattarsi pienamente al recente aumento dell’inflazione core (Cpi), nell’ambito dei titoli di Stato le obbligazioni indicizzate all'inflazione possono apparire più interessanti rispetto a quelle non legate all’inflazione. Lo Us Tips Etf per esempio ha visto flussi di circa 8,1 miliardi di dollari da inizio anno a livello globale. Nel frattempo, per ora il ciclo delle obbligazioni corporate è ancora supportato dal Qe in Europa. In questo segmento ci piacciono le parti intermedie delle curve che consentono di controllare il rischio duration, pur mantenendo l’esposizione a una pendenza maggiore. Nei bond corporate investment grade denominati in euro, la parte a 3-7 anni della curva può essere interessante, così come le esposizioni a segmenti intermedi sulle obbligazioni corporate statunitensi. Dato che al momento prestiamo attenzione alla duration come potenziale driver di performance, le esposizioni più elevate in termini di spread, come i bond high yield europei, offrono ancora interessanti opportunità di carry. Noi preferiamo indici che stiano lontani dal debito finanziario subordinato nell’attuale contesto di mercato.
Per quanto riguarda, in particolare, i mercati emergenti, quali sono le sue raccomandazioni?
Il ciclo dei mercati emergenti continua a essere positivo. I bond sovrani dei mercati emergenti in valuta locale continuano a fornire maggior rendimento e potenziale di apprezzamento, sia a livello di obbligazioni sia di valuta. Stiamo chiaramente assistendo allo sviluppo del dollaro, ma crediamo che il mercato possa sostenere meglio un rafforzamento del biglietto verde rispetto a tre anni fa. Dato che l'inflazione sta finalmente tornando anche nei Paesi emergenti, il debito sovrano emergente inflation linked può rappresentare un'esposizione interessante per gli investitori disposti ad accettare la volatilità delle valute nel loro portafoglio.
Infine, nel mercato azionario, quali sono i principali vantaggi dell'uso di Etf settoriali?
Gli Etf settoriali consentono agli investitori di essere flessibili e agili nelle loro decisioni di investimento. L'attuale scenario macro è favorevole ai settori che offrono protezione contro l'inflazione con una tendenza ciclica. Le aspettative degli analisti riflettono anche la propensione positiva verso i titoli dopo la serie di downgrade che aveva colpito questi settori. Materiali, energia e finanziari sono esposizioni che possono beneficiare di questo contesto sia negli Usa sia a livello globale. In Europa la tecnologia sarebbe preferibile alla luce della situazione attuale rispetto ai finanziari. Tuttavia questo settore potrebbe ancora offrire un’opportunità tattica visto che ultimamente i titoli finanziari europei hanno sofferto e che, con il recente irripidimento della curva, sono venuti meno alcuni dei venti contrari.
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