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4/6/2016 | Stefania Pescarmona
All'interno dell'attività di analisi, un ruolo molto importante va alla selezione dei prodotti. È qui, infatti, che si esprime parte del valore aggiunto del servizio private. In coerenza con la Mifid 2, che rafforza la tutela dell’investitore attraverso la richiesta di una maggiore formalizzazione dei processi, gli operatori sono chiamati a definire politiche e procedure per ciascuna fase del processo distributivo. “La selezione dei prodotti da parte degli intermediari dovrebbe avvenire sulla base di una politica di governo del prodotto finalizzata a garantire che i prodotti selezionati siano compatibili con le esigenze, le caratteristiche e gli obiettivi del target di clientela al quale possono essere offerti”, spiega Aipb.
Nel corso degli ultimi anni si è assistito a un mutamento dei portafogli private, con un abbassamento del rischio legato a una eccessiva rotazione degli investimenti, tramite uno spostamento progressivo del core business del settore dall’attività di negoziazione e collocamento all’attività di gestione e consulenza. Secondo i dati Aipb, a fine settembre 2015 si rileva una redistribuzione delle raccolte di settore che vede scendere l’amministrata al 33,4% dal 35,3% dell'anno prima e dal 44% del 2008, a fronte di un incremento della gestita al 38,1% dal 36,9 di fine settembre 2014 e rispetto al 26,1% di 8 anni fa, con un contestuale aumento dei prodotti assicurativi, che hanno raggiunto il valore massimo del 12,1%.
In questo scenario, maggiore è il numero di informazioni prese in considerazione nella fase di due diligence delle società e dei prodotti offerti, maggiore è il presidio dell’intermediario che contribuisce a creare valore per il cliente e a incrementare il grado di tutela.
“Se la raccolta private è caratterizzata dalla progressiva diminuzione del peso del comparto amministrato a fronte della crescita del comparto gestito e assicurativo, specularmente le compagnie assicurative e le Sgr sono le società di cui si raccolgono più informazioni (7 su 14 tipologie di informazioni individuate)”, commenta Aipb, che poi conclude dicendo che “il peso della raccolta amministrata rimane consistente con un 33,4%, ma le informazioni raccolte su azioni, obbligazioni, titoli e derivati si fermano a 6 su un set di 16 informazioni proposte”.
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