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10/7/2015 | pieremilio.gadda
C'è un segmento di mercato nel reddito fisso che offre ancora rendimenti appetibili e, al tempo spesso, mette l'investitore al riparo dalla futura svolta monetaria restrittiva da parte della Federal Reserve: quello dei titoli high yield a tasso variabile. "Mentre le obbligazioni convenzionali sono tendenzialmente penalizzate da un contesto di rialzo dei tassi, gli investitori in Floating rate notes (FRN) possono beneficiare di qualsiasi aumento del costo del denaro, in quanto le cedole vengono automaticamente riviste al rialzo. Inoltre - ricorda James Tomlins, gestore del fondo M&G Global floating rate high yield - i titoli FRN ad alto rendimento hanno mostrato una volatilità inferiore rispetto alle obbligazioni speculative convenzionali, grazie all'assenza del rischio tassi d'interesse e alla qualità di credito mediamente superiore".
Tomlins è convinto che il quadro di riferimento sia ancora favorevole a questo mercato: al di fuori dei settori energetico e delle commodity, maggiormente in difficoltà, prevede che i tassi di default societari restino a livelli relativamente modesti. Da un lato, i mini-tassi hanno permesso alle imprese di assicurarsi costi di prestito ridotti per i prossimi anni; dall'altro lato, le condizioni economiche favorevoli dovrebbero aiutare le compagnie a rafforzare i propri bilanci. Inoltre, con uno spread attorno a 525 punti base, anche le valutazioni sembrano ragionevoli: "Appaiono allettanti da un punto di vista dei flussi di reddito e offrono un certo margine per ottenere buone plusvalenze in conto capitale, ammesso che gli spread registrino una contrazione a partire dai valori attuali", precisa Tomlins. Secondo cui, vista la possibilità di nuove ondate di turbolenza, è suggeribile mantenere un atteggiamento difensivo sia a livello settoriale che creditizio. "Continuiamo a prediligere società non cicliche, come operatori via cavo, aziende di imballaggi e imprese del segmento salute. In ragione delle migliori prospettive di recupero nel caso in cui la società emittente dovesse trovarsi in difficoltà finanziarie, deteniamo un'esposizione considerevole a obbligazioni senior secured, garantite da asset fisici".
Questa scelta si è revelata premiante lo scorso anno, quando Towergate Insurance andò in default. Nonostante la società fosse presente in portafoglio, i detentori di obbligazioni garantite hanno recuperato il 100% del proprio debito, mettendo in luce il ruolo positivo dei titoli senior garantiti nell'arginare le perdite in situazioni di grave crisi aziendale. Nel frattempo, il gestore è stato in grado di evitare altri due default e le notevoli perdite conseguenti a danno dei creditori. "Date le persistenti pressioni sui prezzi del petrolio - conclude il money manager - manteniamo un sottopeso decisivo rispetto al settore energetico. Ciò è in linea con il nostro posizionamento settoriale generalmente difensivo in tutti i fondi high yield e riflette al contempo il nostro approccio cauto nei confronti di Petrobras, che rappresenta buona parte dell'indice high yield FRN, in seguito al suo recente declassamento".
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