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8/5/2015 | pieremilio.gadda
Risparmio gestito a passo di marcia nell’industria private. I dati dell’ufficio studi dell’Aipb dicono che nel primo trimestre dell’anno è aumentato ulteriormente il peso dei fondi comuni d’investimento e delle gestioni nei portafogli dei grandi patrimoni. Le due componenti valgono ciascuna il 18,6% dell’asset mix e insieme fanno il 37,2% della ricchezza private: 11 punti percentuali in più rispetto alla fotografia scattata nel 2008.
Nella classifica dei prodotti più rappresentati nei portafogli, troviamo al terzo posto i titoli di Stato (12%), seguiti dagli strumenti di liquidità (11,4%) e dai prodotti assicuraivi. Vale la pena sottolineare che le categorie di prodotti appena menzionate sono protagoniste di tendenze divergenti: se il portafoglio investito in Btp e altri titoli di Stato sta progressivamente calando, anche per effetto di rendimenti sempre più magri, la quota detenuta in cash è rimasta sostanzialmente stabile mentre il tema della protezione del patrimonio sta guadagnando progressivamente spazio: basti pensare che il peso di questa componente è quasi raddoppiato negli ultimi 8 anni, passando dal 6,7% all’11,3%.
Degna di nota è la crescita dell’esposizione alle azioni, che sale di oltre un punto percentuale in tre mesi. Perdono progressivamente rilevanza, al contrario, i bond bancari: considerando quelli emessi dall’istituto di riferimento insieme alle altre obbligazioni, si ottiene una percentuale del 13,8%, oltre un punto percentuale in meno rispetto a dicembre del 2014 e quasi 10 punti percentuali in meno rispetto alla rilevazione del 2008. Dopo il sorpasso avvenuto lo scorso anno, dunque, il gestito ha continuato a dominare sull’amministrato, nonostante il secondo abbia fatto registrare i dati migliori a livello di performance.
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