Non è vero che l'investimento sostenibile rende meno di quello tradizionale. L'evidenza raccolta negli ultimi decenni sui mercati azionari e decine di studi accademici non consentono di mettere in luce differenze sistematiche in termini di performance rispetto all'approccio convenzionale. “Si possono verificare delle discrepanze in specifici mercati o periodi di tempo ma a conti fatti, se si considera l'intero ciclo di mercato, si deve concludere che l'investimento sostenibile non dà risultati né peggiori né migliori”, rilevano gli esperti di Ubs. D'altro canto, il socially responsible investing cresce più rapidamente rispetto all'industria finanziaria nel suo complesso. Negli Stati Uniti gli asset gestiti integrando i criteri tradizionali con principi di responsabilità sociale e ambientale sono più che raddoppiati negli ultimi anni, passando da circa tre mila miliardi nel 2010 a oltre 6,5 miliardi di dollari nel 2014. A livello globale, 1.353 organizzazioni hanno firmato la Carta dei Principi dell'Investimento responsabile siglata dall'organizzazione delle Nazioni Unite e il patrimonio gestito nel mondo secondo logiche di sostenibilità supera i 45 mila miliardi di dollari.

 

In genere gli investitori si avvicinano all'Sri per una combinazione di tre motivazioni, ricorda lo studio di Ubs: perché sono convinti che le caratteristiche di rischio/rendimento di un portafoglio possano essere migliorate integrando la sostenibilità nelle decisioni d'investimento; perché intendono esercitare un impatto positivo sulla società e sull'ambiente attraverso la messa a reddito del proprio capitale. O perché desiderano rendere l'approccio all'investimento coerente con i propri valori di riferimento. “Siamo convinti che l'investimento sostenibile continuerà a crescere più velocemente dell'industria nel suo complesso, di pari passo con un cambiamento culturale legato alle aspettative sull'impatto sociale e ambientale dell'investimento. Questo guiderà una più ampia diffusione di principi del socially responsible investing da parte della comunità degli investitori”.