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Banker, la remunerazione ideale è...

1/21/2015 | Redazione Advisor

L'alternativa tra la componente fissa e variabile. Solo il 5% dei consulenti giudica il proprio stipendio superiore alla media di mercato


Il reclutamento gioca un ruolo di primo piano nello sviluppo del segmento Private. La caccia ai migliori talenti si è intensificata nel corso degli ultimi mesi. E nonostante il saldo trimestrale relativo alle risorse delle reti commerciali nelle banche Private non abbia registrato variazioni significative (+0,5% a giugno 2014 secondo l’Ufficio Studi Aipb), il numero di professionisti che ha ricevuto e valutato un’offerta da parte di reti di promozione finanziaria è elevatissimo.

 

Del resto, se è vero che le capacità del consulente rappresentano un fattore critico di successo nell’industria – fatta 100 la qualità dell’offerta di valore al cliente, le competenze della rete commerciale pesano per il 69% - la remunerazione dei Banker è una delle principali leve organizzative a disposizione dei manager per favorire lo sviluppo del settore. Secondo un’indagine dell’Aipb, il 38% dei private banker ritiene il proprio pacchetto retributivo in linea con il mercato, il 26% lo giudica di poco inferiore alla media del settore e il 31% tra i più bassi del mercato; solo il 5% degli intervistati lo ritiene superiore alla media di mercato.

 

Chiamati a indicare la propria preferenza sulla tipologia di remunerazione, il 54% si esprime a favore di una componente fissa prevalente a fronte di uno stipendio complessivo potenzialmente più contenuto mentre il restante 46 % si dichiara favorevole ad un pacchetto retributivo caratterizzato da una componete variabile prevalente per avere accesso ad uno stipendio potenzialmente più elevato.

 

Il profilo del private banker è caratterizzato in media da 8,5 anni di anzianità di ruolo e da 11 anni di permanenza nell’istituto attuale di appartenenza. “Questo tuttavia – precisa l’Aipb in una nota - non significa che a livello di Associazione non si ritenga opportuno un ulteriore sforzo in termini di sviluppo dei percorsi di carriera, di progettazione di un sistema di formazione dedicato alla professione e riconosciuto dalla Autorità, di un sistema di misurazione delle performance e di incentivazione che premi le qualità del servizio rispetto alla vendita del prodotto”.

 

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