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12/3/2014 | Redazione Advisor
Se i rendimenti dei Treasury americani sono precipitati sotto il 2%, prima di recuperare qualche punto base è perché i mercati hanno rimodulato (al ribasso) le prospettive di crescita sull'economia globale e statunitense. Ma secondo gli analisti di Fourpoints, boutique franco-americana specializzata nel mercato statunitense e nei titoli tecnologici, gli investitori si stanno sbagliando: quattro fattori, infatti, dovrebbero consentire all'economia a stelle e strisce di crescere a un ritmo del 3,5% nel 2015: a cominciare dalla prosecuzione della ripresa nel settore immobiliare, alimentata da un ritorno di domanda per l'acquisto delle prime case e compravendite ancora abbordabili grazie ai tassi d'interesse estremamente bassi.
Non bisogna sottovalutare, inoltre, la capacità di tenuta del settore energetico. Nonostante le quotazioni petrolifere siano ai minimi degli ultimi cinque anni, con il wti e il brent rispettivamente a 63 e 67 dollari l'oncia, ci sono società in grado di essere profittevoli anche con un prezzo di 60 dollari l'oncia. “Molte aziende del settore estrattivo utilizzano delle coperture di lungo termine per proteggersi dalle oscillazioni del prezzo dell'oro nero. E del resto i recenti cali favoriranno un processo di consolidamento nel settore dello shale oil. Inoltre”, spiega Beatrice Philippe, presidente e capo degli investimenti azionari americani di Fourpoints (nella foto).
Inoltre, secondo il predisente della società, nel 2014 le spese dei governi locali e centrale hanno già contribuito alla crescita del Pil nella misura di circa un quarto di punto, e questo trend dovrebbe consolidarsi nel 2015. Nel segmento non residenziale delle costruzioni la crescita attesa è dell'11% il prossimo anno e anche gli investimenti in capitale, grande assente in questi anni di ripresa economica a causa della perdurante incertezza sulla sostenibilità della crescita, dovrebbero riposizionarsi attorno alle medie storiche.
Senza dimenticare i consumi: una stabilizzazione dei prezzi petroliferi attorno agli 80 dollari al barile, calcola Philippe, equivale a un aumento nel potere d'acquisto delle famiglie di circa 600 dollari l'anno. Non solo. “L'incremento della fiducia e il continuo calo del tasso di disoccupazione daranno un ulteriore contributo - spiega il capo degli investimenti -. Il nostro portafoglio è posizionato in modo da cavalcare al massimo tutte le quattro leve di accelerazione della crescita. Siamo convinti, infatti, che le azioni cicliche tenderanno a recuperare quando il mercato realizzerà che la crescita è reale” .
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