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10/8/2014 | Redazione Advisor
Lo sbarco di Alibaba a Wall Street ha riportato alla ribalda il settore dei titoli tecnologici. Nonostante il lieve assestamento, il colosso cinese dell'e-commerce vale circa il 30% in più rispetto al prezzo di quotazione. Eppure, solo un paio di mesi fa, la presidente della Federale Reserve, Janet Yellen, espresse pubblicamente la propria preoccupazione circa la possibilità che i titoli di Internet potessero subire una forte correzione, a causa di valutazioni troppo elevate. Molti investitori tremarono, memori dell'allarme lanciato a luglio del 2000 da un altro presidente, Alan Greenspan, che parlò di esuberanza irrazionale, riferendosi ai titoli tecnologici, proprio alla vigilia della bolla delle dot.com.
“Ad agosto invece, con la pubblicazione delle trimestrali, il prezzo della maggior parte delle azioni del settore ha rimbalzato violentemente”, osserva Beatrice Philippe, presidente e capo degli investimenti azionari americani di FOURPOINTS (nella foto), boutique franco-americana specializzata sul mercato statunitense e sui titoli tecnologici. Due titoli mostrano in modo esemplare una discrepanza tra fondamentali solidi, crescita elevata e basse valutazioni. L'analista cita ad esempio LinkedIn: “Parliamo di un'azienda che capitalizza 28 miliardi di dollari ed è salita del 27% in un solo mese, da 156 a 230 dollari, prima di riposizionarsi a quota 210 dollari”. Questo titolo è un buon esempio di società ad elevata crescita e capace di consegnare ottime performance, che può essere incline, riconosce Philippe, a forti oscillazioni. Dalla quotazione nel maggio 2011, 45 dollari, ai massimi del settembre 2013, il titolo è cresciuto del 472,4%. Poi, a maggio di quest'anno, è crollato del 47,2% prima di recuperar il 66% mettendo a segno un vigoroso rimbalzo. “A conti fatti, però, la performance complessiva dalla quotazione è del 401 %. Un rendimento rispettabile”, ironizza la presidente di FOURPOINTS.
Un secondo esempio è Informatica, una società di software più matura e molto profittevole che capitalizza 4 miliardi di dollari: offre soluzioni applicative che aiutano le aziende a gestire la qualità delle informazioni, la loro sicurezza e integrità. “É un'azienda unica - commenta la presidente di FOURPOINTS -. Il price-to-sale ratio inferiore a 4 e i multipli di 20 volte gli utili per azione attesi per i prossimi 12 mesi, vicini al minimo storico, la rendono capace di consegnare rendimenti potenzialmente molto elevati, complice il sentiment abbastanza negativo”.
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