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7/16/2012 | Marcella Persola
Attenzione alla Ucits. O meglio ai nuovi emendamenti proposti martedì scorso in Commissione Europea. A lanciare l'allarme è Moody's che in uno studio evidenzia come le nuove proposte che mirano a armonizzare il ruolo e la responsabilità degli enti depositari; a regolare le remunerazioni dei manager e introdurre delle sanzioni per chi non rispetta le regole Ucits, avranno degli impatti non secondari sugli asset manager.
Quindi rispetto al passato dove almeno nella prima versione gli operatori del gestito avevano subito indirettamente gli effetti della nuova direttiva, e secondariamente nella terza proposta della direttiva avevano toccato con mano gli effetti, soprattutto dal punto di vista dei costi, oggi secondo Moody's, anche nella nuova versione della direttiva fund manager come Allianz, BlackRock e Amundi non saranno immuni da questi cambiamenti.
I nuovi emendamenti proposti, come si diceva, mirano a rendere molto più forte il ruolo della banca depositaria, espandendo le responsabilità di quest'ultima nel monitorare le restrizioni di investimento, il calcolo del valore degli aste netti di tutti i tipi di fondi Ucits e il monitoraggio anche che gli aste finanziari non sia investiti in derivati e altro. Nel caso queste funzioni siano delegate a un altro "custode" compito della banca depositaria sarà quello di dimostrare di aver compiuto un'attenta due diligence nella nomina del terzo soggetto e di controllo costante e attento delle operazioni di quest'ultimo. Tutto questo comporterà per questi operatori un aumento dei costi, come è prevedibile, e di conseguenza essi ribalteranno sulle fee che richiedono agli asset manager che si rivolgono alle banche depositarie per l'amministrazione degli investimenti.
Novità anche sul fronte delle remunerazioni. I nuovi emendamenti della Ucits V introdurranno delle policy più severe sulla remunerazione degli asset manager per prevenire i conflitti di interesse. A grossi aste manager sarà richiesto di organizzare dei comitati di remunerazione che dovranno emettere dei giudizi indipendenti sulle politiche di remunerazione e delle loro implementazioni, anche questo comporterà degli ulteriori costi aggiuntivi. Infine anche il lato sanzioni sarà inasprito. Chi non risulterà compliance con le regole Ucits potrebbe essere sanzionato con delle pene pecuniarie del valore del 10% sul totale dei ricavi, oppure doversi astenere dall'operare.
Al momento si tratta soltanto di alcune proposte di modifiche, ma gli impatti potrebbero essere non di poco conto.
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