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11/9/2022 | Redazione Advisor
Migliorano completezza e chiarezza dei contenuti, ma permangono margini di miglioramento relativi sia alla struttura dei questionari sia agli algoritmi utilizzati. E’ in sintesi il quadro emerso dallo studio Profilazione della clientela ai fini della valutazione di adeguatezza. Follow up dello studio del 2012 su un campione di intermediari italiani, inserito da Consob nella collana Discussion paper.
Il lavoro, si legge su consob.it, riprende ed estende l'analisi pubblicata in un precedente Discussion paper del 2012 seguendone l'approccio metodologico con riferimento ai format utilizzati per la valutazione di adeguatezza da un campione di 22 banche italiane rappresentativo di circa la metà delle masse amministrate per conto di clientela retail al 31 marzo 2022.
L'esame tiene conto delle indicazioni della normativa di riferimento e degli orientamenti Esma del 2018 e del 2022 in materia di valutazione di adeguatezza e delle buone prassi relative a strutturazione e somministrazione di questionari che possono desumersi da discipline quali statistica, psicometria e finanza comportamentale. Il lavoro estende, inoltre, il perimetro dello studio del 2012 analizzando gli algoritmi di profilazione degli investitori. In particolare, sono state esaminate le regole di valorizzazione e aggregazione delle informazioni raccolte attraverso i questionari nonché le procedure funzionali all'attribuzione, e al successivo aggiornamento nel tempo, di uno specifico profilo al cliente.
Lo studio illustra, infine, le innovazioni normative connesse alla rilevazione delle preferenze di sostenibilità dei clienti di cui al Regolamento delegato (Ue) 2021/1253 e offre una ricognizione dei suggerimenti rinvenienti dalla letteratura sul tema. Le evidenze raccolte consentono di concludere che, rispetto al 2012, la qualità degli strumenti di rilevazione utilizzati dagli intermediari per la valutazione di adeguatezza è in media più elevata, in termini sia di completezza dei contenuti sia di chiarezza della struttura sintattica e dei termini utilizzati. Tali caratteristiche si accompagnano a una maggiore leggibilità e comprensibilità dei questionari.
Per quanto concerne gli algoritmi utilizzati per l'attribuzione dei profili ai clienti, è stata riscontrata, anche per effetto dell'attività di vigilanza condotta dalla Consob, una crescente attenzione verso l'utilizzo di metriche tali da contenere i rischi di orientamenti opportunistici delle profilazioni, non allineate alle caratteristiche effettive della clientela.
Fatte salve tali premesse, permangono, tuttavia, margini di miglioramento, relativi sia alla struttura dei questionari sia agli algoritmi utilizzati per la profilazione. Per quanto riguarda il primo aspetto si ricorda, tra gli altri, la permanenza di domande per la rilevazione delle conoscenze finanziarie basate sull'auto-valutazione.
Con riferimento al secondo aspetto, si menzionano l'assegnazione di punteggi non adeguatamente differenziati per tipo di domanda e rilevanza della variabile da investigare; la mancata valorizzazione di talune informazioni raccolte in sede di somministrazione del questionario; l'ampiezza dei controlli di coerenza interna delle informazioni raccolte e delle verifiche rispetto al più ampio set informativo a disposizione dell'intermediario. In tale contesto, sono state avviate dalla Consob specifiche iniziative di vigilanza con riferimento alle procedure di profilazione della clientela adottate dai soggetti del campione volte a garantire una migliore convergenza verso best practices di mercato.
Lo studio offre interessanti indicazioni per la definizione dei contenuti delle iniziative di educazione finanziaria, in particolare, per i format dedicati al percorso d'investimento e alla relazione tra l'investitore e il consulente finanziario, in cui si mette in luce l'importanza dello scambio informativo tra cliente e intermediario e si evidenziano i profili ai quali il risparmiatore deve dedicare attenzione per elevare l'efficacia della valutazione di adeguatezza, ossia di uno dei principali presìdi che la normativa pone a sua tutela. In tale contesto, la valutazione di adeguatezza, nel favorire scelte di investimento allineate al profilo dell'investitore, concorre altresì ad accrescere la fiducia negli operatori di mercato.
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