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1/21/2013 | Ippolito Catania
In una nota inusuale diffusa domenica, l'Agenzia delle Entrate ha cercato di chiarire chi finirà sotto la lente del redditometro, lo strumento per stanare i potenziali evasori. Di sicuro, ha specificato l'Agenzia, non saranno i pensionati "titolari della sola pensione": non saranno mai selezionati dal redditometro.
E quali sono allora le situazioni che faranno scattare il campanello d'allarme del fisco? Soprattutto, spiega l'Agenzia, di casi in cui "alcuni contribuenti, pur evidenziando un'elevata capcaità di spesa, dichiarano redditi esigui, usufruendo così di agevolazioni dello Stato sociale negate ad altri che magari hanno un tenore di vita più modesto". In dettaglio, l'Agenzia ha voluto ribadire che in fase di selezione, le posizioni con scostamenti inferiori a 12.000 euro non saranno prese in considerazione.
Inoltre, i controlli saranno circa 35.000 tramite questo nuovo strumento ogni anno su un totale di circa 40 milioni di contribuenti. Ovvio, sottlinea l'Agenzia, che "l'azione sarà efficace se diretta a individuare casi eclatanti e non di leggeri scostamenti tra reddito dichiarato e quello speso".
Anche se il Fisco non l’ha espressamente detto, si intuisce che sarà lasciato in pace anche un'altra macro categoria di lavoratori: i dipendenti che non abbiano però un secondo lavoro in nero e, quindi, non spendano più di quanto consenta loro il proprio stipendio. Il sospetto, quindi, è che i primi ad essere spiati, saranno i conti correnti di quelle categorie che da sempre hanno ricevuto "particolari attenzioni" da parte delle autorità: i liberi professionisti, gli imprenditori e i commercianti.
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