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Tobin tax: il balzello cambia ancora

12/13/2012 | Roberto Abate

L'aliquota sulle azioni scambiate sui mercati regolamentati sarà dello 0,12% per il 2013 e dello 0,1% per gli anni successivi. Via libera dal primo marzo 2013


La contestata tassa sulle transazioni finanziarie, che ieri ha ricevuto il via libera dal Parlamento Ue all'attuazione in 11 paesi, cambia ancora volto. Stando all'emendamento del governo alla legge di Stabilità (l'ex finanziaria che sarà approvata entro il 21 dicembre), la nuova versione della Tobin tax si ispira a quella introdotta in Francia e punta a colpire di più le contrattazioni sui mercati non regolamentati, alleggerisce il carico sulle banche e inserisce anche i contratti effettuati all'estero.

In dettaglio, la bozza di emendamento prevede che siano tassati a partire dal primo marzo 2013 allo 0,2% sul valore delle transazioni i i trasferimenti di azioni e di Adr e la conversione di obbligazioni. Il prelievo però viene dimezzato (0,1%) qualora i contratti si perfezionino su mercati regolamentati o su sistemi multilaterali di negoziazione. Per il solo 2013 (da marzo a dicembre) l'aliquota sale allo 0,22% per le operazioni fuori mercato e allo 0,12% per quelle in borsa, in modo da garantire un gettito superiore all'erario previsto in 1 miliardo di introiti (la Francia con la Tobin ha incassato solo 200 milioni).

Il balzello colpirà i titoi delle blue chip: si salvano dalla tagliola gli scambi su società con capitalizzazione inferiore a 500 milioni di euro e gli acquisti di azioni di società controllate da parte della controllante, le operazioni condotte da market maker e specialist finalizzate a dare liquidità ai titoli e le compravendite delle casse di previdenza e dei fondi pensione. Sul fronte dei derivati, la Tobin tax colpirà in cifra fissa tutti gli strumenti sugli strumenti azionari. Si salvano però i contratti che vengono utilizzati dalle aziende per coprirsi dal rischio di cambio o dall'aumento delle materie prime, ma in complesso sarà cinque volte più dura per quelli scambiati sui mercati non regolamentati (Otc).

Chi specula pagherà di più: nel caso di contratti annunciati e non portati a termine nel giro di pochi millesimi di secondo (nell'ambito high frequency trading) saranno tassate con un'aliquota dello 0,02% sul controvalore degli ordini non portati a termine e la sogli adi questi orini non potrà essere inferiore al 60% degli stessi trasmessi. 

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