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Spunta la mini patrimoniale sul private banking

11/14/2012 | Ippolito Catania

Nell'emendamento alla legge Stabilità viene introdotta l'Iva per le gestioni individuali dei portafogli


Le gestioni individuali dei portafogli (Gpf e Gpm) non saranno più esenti dell'Iva. A introdurre la mini patrimoniale per il settore del private banking, che dovrebbe portare alle casse dello Stato un gettito di 67 milioni di euro, è l'emendamento alla legge Stabilità presentato dai relatori Renato Brunetta (PdL) e Pierpaolo Baretta (Pd), che riscrive l'intera parte fiscale del provvedimento.

Secondo la nuova versione, infatti, l'imposta verrebbe applicata alla commissione che la banca o l'intermediario incassano per le gestioni individuali dai clienti più facoltosi (in genere con un patrimonio investibile superiore a 500.000 euro), ossia il target cui si rivolgono i private banker.

Tuttavia, un modo per non pagare la tassa ci sarebbe, anche se macchinoso: per evitare l'aggravio un intermediario potrebbe decidere di smontare le gestioni e di vendere singolarmente i titoli ai clienti, attività che invece resta esente dall'applicazione dell'Iva.

 

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