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11/5/2012 | Roberto Abate
La Ue rafforza gli strumenti di indagine per contrastare l'evasione fiscale e la fuga di capitali verso i paradisi fiscali. Dal primo gennaio 2013 entrerà in vigore la direttiva 2011/16/UE del 15 febbraio 2011 che abroga la precedente 77/799/CEE e che aumenta sensibilmente le capacità di indagine delle amministrazioni fiscali dei paesi membri.
Con l,e nuove norme vengono introdotti termini precisi entro cui fornire le informazioni, mentre la cooperazione tra gli Stati viene estesa a tutte le imposte fatta eccezione per l'Iva intracomunitaria, i dazi doganali e le accise, per le quali sono stati predisposti strumenti specifici.
In particolare, le nuove norme prevedono che l'autorità interpellata trasmetta all'autorità richiedente le informazioni previste di cui sia in possesso, o che ottenga a seguito di un'indagine amministrativa, e che le informazioni richieste siano comunicate al più presto possibile e comunque entro sei mesi dalla data di ricevimento della richiesta. Qualora uno Stato membro non sia tenuto allo scambio di informazioni obbligatorio, è prevista la possibilità dello scambio spontaneo di informazioni.
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