Tempo di lettura: 1min
8/24/2012 | Roberto Abate
Le plusvalenze da stock options vanno tassate quando l’opzione viene esercitata. È quanto ha stabilito la Cassazione con l’ordinanza 13088 del 25 luglio scorso che ribadisce quanto stabilito in un’altra recente sentenza (la 11214/2011). Secondo i giudici supremi, come riporta Fiscooggi.it, in tema di stock option "al fine della corretta individuazione della disciplina applicabile – si legge nell’ordinanza - è necessario distinguere i due momenti della assegnazione del diritto di opzione, da un lato, e quello di esercizio dello stesso e dunque dell'effettiva assegnazione dei rispettivi titoli, dall'altro".
"E' condivisibile l'analisi del ricorrente - prosegue l'ordinanza - secondo cui le azioni entrano a far parte del patrimonio del dipendente nel momento in cui l'opzione verrà esercitata o ceduta, e che dunque la disciplina applicabile sarà quella vigente al momento di tale esercizio". Una conclusione, spiega la rivista telematica dell’Agenzia delle entrate, "coerente col criterio con cui vengono tassati i redditi di lavoro dipendente, cioè per cassa".
I piani di azionariato vengono spesso adottati dalla reti quotate (come Azimut, Banca Generali e Mediolanum) come forma di incentivo per fidelizzare i propri consulenti (ex-promotori), legando alcuni componenti della retribuzione all’andamento del titolo sul mercato. In questo modo i pf e private banker sono incoraggiati a migliorare l’efficienza e la redditività dell’azienda migliorandone i risultati gestionali.
Accedi a funzionalità esclusive e migliora la tua esperienza di navigazione
Abbonati a prezzi speciali. La rivista sul tuo desk in ufficio
Scopri le categorie