Cambiare l’asset allocation senza variazioni fiscali o compensare il delta Nav positivo di un organismo con quello negativo di un altro. Sono alcuni dei vantaggi fiscali di cui godono le polizze unit linked rispetto ad altre forme di investimento. Se n’è parlato giorni fa allo Skandia Day a Milano, il primo evento organizzato da Skandia (gruppo Old Mutual) in Italia e dedicato alle reti, durante un intervento di Leo De Rosa, dello studio legale e tributario Russo, De Rosa, Bolletta & Associati.

Al pari dell’investimento in OICVM, infatti, e a differenza delle altre tipologie di investimento, le unit linked consentono il differimento della tassazione al momento del realizzo. Inoltre, rispetto all’investimento diretto in OICVM, consente di compensare il Δ NAV positivo di un organismo con Δ NAV negativo di un altro organismo, mentre rispetto alla compravendita di azioni/obbligazioni, consente di compensare i redditi di capitale con eventuali minusvalenze.

Non solo. In caso di investimento diretto, sono considerate fiscalmente rilevanti le operazioni di switch sia nel caso di “famiglie di fondi” che di organismi “multicomparto”. Nel caso di switch attuati nell’ambito di una polizza unit linked, invece, il sottoscrittore non è direttamente investito nell’OICVM: questo, hanno spiegato gli esperti dello studio De Rosa, Bolletta & Associati, può consentire di variare liberamente l’asset allocation, senza condizionamenti di tipo fiscale, ottimizzando i rendimenti. Le polizze, stando alla più recente normativa, sono tassate all’1 per mille per il 2012 con un minimo 34,20 euro e un massimo di 1.200 euro, e all’1,5 per mille a decorrere dal 2013 con un minimo di 34,20 e senza massimo.