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5/11/2012 | Marcella Persola
Potrebbe essere sottovalutato, invece bisogna prestarci molta attenzione. La compilazione del modello Unico, in particolare del quadro RE, potrebbe far sì che ad alcuni consulenti (ex-promotori) sia richiesta l'IRAP, ossia l'imposta regionale sulle attività produttive. Che cosa dovrebbe mettere in allerta?
Come spiega l'esperto di AdvisorProfessional Paolo Duranti, autore di numerose pubblicazioni in materia fiscale ed economica, nonché consulente tributario "Nei giorni scorsi la Cassazione è intervenuta nuovamente sul tema dell'Irap per i professionisti (sentenza n. 5320 del 3 aprile 2012)".
La sentenza prevede che in tema di IRAP l’esercizio per professione abituale, ancorchè non esclusiva, di attività di lavoro autonomo diversa dall’impresa commerciale costituisce presupposto dell’imposta soltanto qualora si tratti di attività autonomamente organizzata. Il requisito dell’autonoma organizzazione ricorre quando il contribuente che eserciti attività di lavoro autonomo:
a) sia, sotto qualsiasi forma, il responsabile dell’organizzazione, e non sia quindi inserito in strutture organizzative riferibili ad altrui responsabilità ed interesse;
b) impieghi beni strumentali eccedenti le quantità che, secondo l’”id quod plerumque accidit, costituiscono nell’attualità il minimo indispensabile per l’esercizio dell’attività anche in assenza di organizzazione, oppure si avvalga in modo non occasionale di lavoro altrui”.
Tutti motivi per fare attenzione a come si compila il riquadro e sul valore dei beni strumentali che si utilizzano nell'esercizio della professione.
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