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5/2/2018
La Banca centrale europea ha fissato a 474,8 milioni di euro i contributi per le proprie attività di vigilanza prudenziale sul sistema bancario per il 2018. Unitamente all’importo di 27,7 milioni di euro riportato dal 2017, i contributi copriranno le spese di vigilanza complessive per il 2018 stimate a 502,5 milioni di euro. Questa stima è più elevata rispetto a quella per il 2017 (425 milioni di euro al netto del risultato positivo di 41,1 milioni di euro riportato dal 2016) e riflette "fattori sia interni sia esterni, nonché le diverse priorità di vigilanza individuate dalla Bce per il 2018". Fra tali fattori, l'Eurotower menziona il recesso del Regno Unito dall’Ue (Brexit) e i costi associati alla partecipazione della Bce all’esercizio biennale delle prove di stress prudenziali dell’Autorità bancaria europea per le banche significative nel 2018.
Come si legge in una nota dell'Eurotower divulgata in Italia da Bankitalia (che fa parte dell'Eurosistema, il sistema delle banche centrali dell'area euro), il 90% circa dei contributi sarà corrisposto dalle "banche significative", mentre il restante 10% dalle banche meno significative. Ricordiamo che la Bce vigila in via diretta solo sugli istituti più grandi di ogni paese dell'Unione, pari a 118 banche significative che detengono quasi l’82% degli attivi bancari nell’area dell’euro. Le banche che non vengono considerate significative continuano, infatti, a essere sottoposte alla vigilanza esercitata dalle autorità nazionali competenti in stretta collaborazione con la Bce, che può decidere in ogni momento di assumere la vigilanza diretta di un qualsiasi istituto al fine di assicurare l’applicazione coerente di standard di vigilanza elevati.
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