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10/4/2011 | marco.gementi
Ieri Moody's ha messo sotto osservazione il rating sulle principali attività di Dexia facendo registrare al titolo dell'istituto una perdita del 10%.
A preoccupare l'agenzia di rating è la posizione in merito alla liquidità, che mette in discussione il rating sul debito a lungo e quello a breve (il portafoglio di Dexia possiede 3,8 miliardi di titoli di Stato greci).
Inoltre secondo quanto riferito dal quotidiano De Standaard e da altri giornali belgi e transalpini, nella riunione di emergenza di lunedì sera sarebbe stata presa in considerazione l'ipotesi di uno smantellamento della banca.
Il gruppo finanziario potrebbe essere spacchettato e i suoi asset 'buoni' potrebbero essere venduti entro la fine del 2011.
La prima fase del piano di break-up per la banca sarà costituita dallo scorporo dei nuovi prestiti ai comuni transalpini e dal loro inserimento in nuova banca francese.
Le unità operative sane, come l'unità turca Denizbank, Dexia Asset management e la sua joint venture canadese saranno vendute separatamente. Dexia Bank Belgium potrebbe anche essere venduta entro la fine del 2011, mentre le unità operative come Dexia Credit Local, l'italiana Crediop e la spagnola Sabadell verrebbero inserite in una "bad bank", che verrebbe garantita da Belgio e Francia.
Intorno alle 10,00 il titolo Dexia cede il 22,38% a 1,01 euro, dopo essere scivolato fino al 38%, toccando un nuovo minimo storico.
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