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9/6/2011 | Roberto Abate
Stando a un'anticipazione del Messaggero, Piazza Cordusio, che è l'unica quest'anno a non aver dato il via a un aumento di capitale, potrebbe valutare anche questa opzione al prossimo incontro tra il management e fondazioni azioniste.
Nonostante Unicredit abbia portato a casa una delle semestrali migliori tra le banche europee e abbia incrementato il core tier 1 al 9,12%, a causa del crollo della borsa che ha colpito duramente il settore bancario italiano, il titolo ha perso lo stesso il 46,25% da inizio anno.
Per questo il cda, scrive il Messaggero, potrebbe esser costretto a varare un'operazione sul capitale, come suggerito a fine agosto dal goverantore di Bankitalia Mario Draghi, per migliorare ulteriormente gli indici patrimoniali, costringendo le fondazioni a tirar fuori altri soldi, dopo i 6 miliardi degli ultimi anni.
Sul tavolo, anche la ricomposizione dell'azionariato, in particolare della quota del 7,5% in mano ai fondi libici, che potrebbero per le vicende interne non essere diposti a sborsare ulteriori soldi da destinare alla ricostruzione per rafforzare l'istituto.
Intanto l'a.d. di Unicredit, Federico Ghizzoni, nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta quest'oggi a Francoforte, corre in aiuto delle banche europee, sottolineando che non sono sottocapitalizzate.
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