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7/28/2011 | Massimo Morici
Il colosso finanziario tedesco Deutsche Bank, stando a un'analisi dei conti trimestrali del Financial Times, ha quasi azzerato la propria esposizione sui titoli di Stato italiani, vendendo circa l'88% dei bond italiani in portafoglio, che passano dagli 8 miliardi detenuti alla fine del 2010 agli attuali 997 milioni di euro.
In totale l'esposizione verso i cosiddetti Piigs, i paesi considerati a rischio d'insolvenza (Portogallo, Italia, Irlanda, Spagna e Grecia), è scesa del 70 per cento nei primi sei mesi ed oggi, a quota 3,7 miliardi. Al quotidiano britannico, tuttavia, Deutsche Bank ribadisce di essere "pienamente impegnata sul mercato italiano".
In direzione opposta, invece, va il colosso elvetico Ubs che nei primi sei mesi dell'anno ha più che triplicato la parte di portafoglio esposta sul nostro paese dai 342 milioni di euro agli attuali 1,13 miliardi. Ma in questo caso il dato andrebbe letto considerando gli asset globali del gruppo (1.100 miliardi): l'esposizione di Ubs verso l'Italia, quindi, pesa per solo il 3%.
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