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Private banking, la lenta ripresa

7/18/2011 | Massimo Morici

Gli asset in gestione aumentano del 9%, secondo il report annuale di settore McKinsey, ma gli afflussi netti solo del 2%


Il private banking chiude il 2010 in positivo, ma ancora fatica a ripredere quota in Europa. I livelli pre crisi, insomma, rimangono ancora lontani. Stando al rapporto annuale di settore di McKinsey & Company pubblicato da FT, condotto su 160 banche private di 26 paesi, il 77% delle quali sono divisioni di grandi istituti di credito e un terzo off - shore, gli asset in gestione sono aumentati nel Vecchio Continente del 9% lo scorso anno rispetto al 2009, spinti dai mercati emergenti.


Ma gli afflussi netti sono cresciuti solo del 2%, una percentuale ancora lontana dalla media del periodo pre - crisi (7 - 8%), mentre un terzo delle banche addirittura ha visto flussi in uscita. I profitti totali sono cresciuti del 34,5% rispetto al 2009, circa il 29% in meno rispetto al livello raggiunto nel 2007, prima della crisi dei subprime. Le banche private con sede off - shore hanno passato il 2010 ancora senza afflussi netti, faticando ancora ad attirare nuovo denaro. I primi quattro operatori, stando alla classifica stilata da Scorpio, sono Bank of America, Morgan Stanley, Ubs e Well Fargo, ognuna delle quali gestisce asset per un minimo 1.400 miliardi di dollari, mentre la settima in classifica, Hsbc, poco meno di 400 miliardi.

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