Visto che i tempi della manovra saranno accelerati è interessante evidenziare  quelli che potrebbero essere gli impatti della manovra, così come presentata, sugli investitori italiani. Gfk Eurisko ha elaborato un piccolo studio sulla base dei dati a disposizione evidenziando quello che saranno le conseguenze a seconda delle diverse fasce di investimento. 

 

Ma c'è veramente il rischio di un accorciamento delle prospettive di investimento delle famiglie italiane, come alcuni ipotizzano? Il "pericolo" secondo i ricercatori di Gfk Eurisko è che l’abbassamento della fiscalità per i depositi a breve, l’innalzamento della fiscalità per gli strumenti di investimento tipici di una evoluta asset allocation, rischiano di smorzare i piccoli segni di ripresa degli investitori registrati proprio fra il 2010 ed il 2011. Nel 2001 il 52% delle famiglie italiane deteneva investimenti nelle varie forme, con le note caratteristiche (bot people e quant’altro). L’abbandono e la disillusione verso l’investimento finanziario nell’ultimo decennio aveva portato questa percentuale a ridursi al 28%.

 

Ma vediamo nel dettaglio cosa potrebbe accadere. Secondo i dati più recenti (Multifinanziaria GfK Eurisko, gennaio  2011) le famiglie che detengono investimenti (almeno un titolo di risparmio amministrato od un prodotto di risparmio gestito, o prodotti assicurativi unit/index) in una qualsivoglia forma sono circa 6 milioni. Di queste, 5 milioni circa si stima siano le famiglie  con almeno un deposito titoli aperto, ovvero il 26% delle 20 milioni di famiglie italiane. 

 

Di questi 5 milioni:

 

• solo una piccola minoranza  (circa 180 mila ) di queste famiglie ha risparmi inferiori o uguali a 10mila; 

• circa 1,5 milioni  detiene risparmi fra i 10 ed i 50 mila euro

• circa 3,3 milioni detiene risparmi sopra i 50 mila euro, entrando dunque nella classe a maggiore tassazione per la nuova manovra.

 

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