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Giannini (ISVAP): redditività in calo ma settore solido

6/9/2011 | Marcella Persola

Durante la relazione annuale il presidente ha evidenziato come il mercato italiano a cause delle sue carenze strutturali siano un'attrattiva per i player internazionali. E...


 

Il comparto è solido, nonostante i risultati non sia così esaltanti. Secondo l'ISVAP a pesare sui risultati sono state le svalutazioni titoli a bilancio e il protrarsi del ciclo negativo nel ramo rc auto. In dettaglio il risultato d'esercizio del mercato è stato negativo per 731 milioni nel 2010 ma tuttavia il comparto conferma la sua «solidità dal punto di vista patrimoniale». Il comparto danni ha accusato una perdita di 1,018 miliardi non compensata dall'utile del vita (287 milioni). Secondo il presidente Giancarlo Giannini è necessario «richiamare l'impegno delle imprese nel procedere con cautela e lungimiranza nelle strategie di investimento». Gli indici di solvibilità restano invariati a 1,9 e 2,9 (vita e danni) mentre gli stock di investimenti è cresciuto a 517 miliardi e le riserve tecniche a 492 miliardi.

 

 

«Il mercato assicurativo italiano- sottolinea Giannini- continua ad esprimere una buona vitalità, più elevata rispetto alla media europea e all'andamento dell'economia interna». L'incremento della raccolta premi totale, spiega il presidente, è il risultato di una crescita dell'11% del comparto vita ed una flessione del 2,3% di quello danni. All'interno di questi, dopo il boom registrato nel 2009, le polizze più tradizionali hanno rallentato la corsa (+4,8%) mentre i prodotti a carattere più finanziario hanno registrato un rimbalzo (+58%) dopo il crollo del 2009. Il comparto danni continua invece a risentire della «cattiva congiuntura dei rami danni diversi dall'Auto e -sottolinea Giannini- dall'andamento altalenante della stessa Rc Auto».

 

Anche se il mercato italiano resta un'attrattiva per i player internazionali. Giannini, che nella relazione annuale dell'Istituto per la vigilanza evidenzia tra le «carenze strutturali» il «modesto grado di protezione internazionale di imprese e gruppi italiani, con la sola nota eccezione del primo gruppo assicurativo». L'attrattiva nei confronti del mercato italiano, sottolinea il presidente, in qualche caso ha trovato «concreta attuazione in progetti imprenditoriali volti all'acquisizione di pacchetti rilevanti o del controllo. Su questi progetti «il faro dell'Autorità si è acceso in particolare sulla capacità patrimoniale dei potenziali acquirenti e sulla esigenza di preservare la sana e prudente gestione a protezione del consumatore».

 

 

 

 

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